Laura Biagiotti: 60 anni di moda, cultura e innovazione Made in Italy
- Postato il 6 agosto 2025
- Di Panorama
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Sessant’anni fa, nella Roma in fermento degli anni Sessanta, nasceva un marchio destinato a scrivere la storia della moda italiana. Era il 1965 quando Laura Biagiotti fondava la “Biagiotti Export”, tracciando il primo solco di un’eredità che, oggi come allora, continua a incarnare lo spirito della bellezza, della cultura e dell’innovazione. In occasione di questo importante anniversario, il marchio celebra una storia fatta di intuizioni visionarie, savoir-faire artigianale e profondo legame con il territorio.
Dalle origini sartoriali alla conquista dell’America
L’inizio del viaggio ha il volto e le mani sapienti di Delia Soldaini Biagiotti, madre di Laura. È lei, nei primi anni Sessanta, ad aprire in via Salaria una piccola sartoria su misura, che conquista in breve tempo l’attenzione della borghesia romana. L’eleganza delle sue linee, unite alla precisione del taglio, attira l’attenzione di Alitalia, che nel 1964 le affida la realizzazione delle divise per le hostess, divenute icone dell’eleganza italiana nel mondo. Poco dopo, un gruppo americano le commissiona la produzione della linea Via Veneto 7, destinata al mercato statunitense. È l’inizio di un successo che presto varcherà ogni confine.
Laura Biagiotti: dalla Sapienza alle passerelle
È in questo contesto che Laura, allora studentessa di Archeologia Cristiana, decide di affiancare la madre nella gestione dell’attività. Nel 1965 fonda la Biagiotti Export, e inizia a produrre per alcune delle firme più celebri dell’Alta Moda romana, tra cui Schuberth, Capucci, Litrico e Barocco. Nel 1972 presenta la sua prima collezione a Firenze, segnando il debutto ufficiale del marchio Laura Biagiotti. In pochi anni, sarà tra i protagonisti del passaggio del prêt-à-porter italiano da Firenze a Milano, contribuendo alla nascita del sistema moda che oggi conosciamo come “Made in Italy”.
La regina del cashmere
Nel 1980 Laura Biagiotti si trasferisce nel verde della campagna romana, portando con sé il quartier generale dell’azienda nel Castello Marco Simone, restaurato insieme al marito Gianni Cigna. Da lì nasce l’impronta estetica che la renderà celebre in tutto il mondo: un’eleganza colta, raffinata, fatta di volumi ampi, tessuti nobili e tonalità impalpabili. Il cashmere diventa la sua cifra stilistica, tanto da valerle l’appellativo di «Queen of Cashmere» da parte del New York Times. Fin dalla prima collezione, il filato viene trasformato in un linguaggio sofisticato, romantico, contemporaneo.
Moda e diplomazia culturale
Laura Biagiotti è stata la prima stilista italiana a sfilare in Cina, nel 1988, portando 150 creazioni sulla passerella di Pechino in un evento che ha segnato la storia della moda internazionale. Ma il suo dialogo con l’Oriente era cominciato già nel 1982, quando la moglie del Ministro degli Esteri russo partecipò a una sfilata al Castello Marco Simone, evento immortalato dal New York Times con il titolo: «Est ed Ovest si incontrano sulla passerella di Laura Biagiotti». Nel 1995, le porte del Grande Teatro del Cremlino si aprono per accoglierla: è la prima stilista italiana a sfilare in quella sede. La sua moda si fa ponte culturale, messaggera di pace, modernità e dialogo tra i popoli.
Un’eredità tra arte, profumo e mecenatismo
Accanto al lavoro creativo, Laura Biagiotti ha portato avanti una intensa attività di collezionista e mecenate. Con il marito ha raccolto la più importante collezione privata di opere di Giacomo Balla, esposta anche al Museo Pushkin di Mosca e al Chiostro del Bramante di Roma. Nel 1998 ha sostenuto il restauro della Scala Cordonata del Campidoglio; nel 2003 ha donato il nuovo sipario al Teatro La Fenice; nel 2007 ha finanziato il restauro delle fontane di Piazza Farnese. La moda, per Biagiotti, non è mai stata fine a se stessa, ma parte di un più ampio disegno culturale e civile.
Profumi che raccontano Roma
Dal 1982 in poi, il marchio ha affiancato alle collezioni una linea di profumi di grande successo. Il primo, “Fiori Bianchi”, è seguito da “Night”, “Biagiotti Uomo”, e da vere icone olfattive come “ROMA” (1988), “Venezia” e “Laura” (1994). L’universo profumiero di Biagiotti diventa un racconto sensoriale della romanità: nel 2024 nasce la collezione “AQVE ROMANE”, che traduce in note olfattive le essenze simboliche della Città Eterna. Il recente “ROMA Uomo Nero Estremo”, lanciato nel 2025, rappresenta una svolta contemporanea che unisce l’artigianalità della profumeria classica alle tecnologie dell’intelligenza artificiale.
La visione di Lavinia Biagiotti
Dopo la scomparsa della madre nel 2017, Lavinia Biagiotti Cigna assume la guida del gruppo con la stessa passione e lo stesso rispetto per l’identità familiare. Sotto la sua direzione, il marchio continua a intrecciare moda, cultura e sport. La sfilata sul Campidoglio nel 2020, il restauro della Fontana della Dea Roma, la mostra “Casa Balla” al MAXXI, la collaborazione con Eleonora Abbagnato e il Teatro dell’Opera, il sostegno alla Ryder Cup del 2023: ogni progetto riflette la volontà di far dialogare eccellenze italiane in un’ottica di rinascita e visione.