L’Atp contro l’occupazione meloniana delle Finals: “Chiarimenti urgenti o valuteremo come tutelare l’evento”
- Postato il 6 luglio 2025
- Tennis
- Di Il Fatto Quotidiano
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L’occupazione meloniana delle Atp Finals di tennis è diventata un caso internazionale . Come aveva anticipato ilfattoquotidiano.it, contro il governo e a sostegno della Federazione di Angelo Binaghi scende in campo anche l’Atp, l’Association of Tennis professional, che con una lettera ufficiale chiede chiarimenti all’Italia e, tra le righe, arriva a paventare anche delle conseguenze per il grande evento di Torino.
La vicenda è esplosa con l’ultimo Decreto Sport, che ha previsto l’invasione politica della manifestazione, fino a ieri organizzata autonomamente dalla FederTennis, e da domani invece da condividere con le varie autorità istituzionali (governo, Regione, Comune), e soprattutto con la società governativa di Sport e Salute, che entrerebbe nella parte gestionale e organizzativa (cioè appalti, contratti, dove girano veramente i soldi). Questo in virtù del contributo pubblico di cui la manifestazione beneficia da anni (circa 80 milioni di euro, ottenuti all’epoca dal Movimento 5 stelle come contropartita per le Olimpiadi a Milano-Cortina). In realtà il sospetto è che l’obiettivo sia sedersi al ricco tavolo dell’unico grande evento sportivo che funziona in Italia, e farlo con la partecipata in cui Fratelli d’Italia ha piazzato il presidente Marco Mezzaroma e il dirigente Giuseppe De Mita, vicini alla cerchia della premier. Insomma, una norma voluta dai meloniani per i meloniani.
La FederTennis non ha alcuna intenzione di cedere la sua gallina dalle uova d’oro. Il n. 1 Binaghi lo ha ribadito anche in audizione alla Camera: “Chiediamo il ripristino della vecchia norma e che ha garantito da una parte il successo della manifestazione e dall’altra una piena sinergia col Comune e la Regione”. L’arma principale di difesa è quella fornitagli dalla Atp: una lettera ufficiale firmata dal presidente dell’Associazione, l’italiano Andrea Gaudenzi, indirizzata alla Federazione, ma il cui vero destinatario è il governo, con oggetto l’ultimo decreto, che è stata anche depositata agli atti in Commissione parlamentare.
Ilfattoquotidiano.it è entrato in possesso del documento, che pubblica in esclusiva. L’Atp reputa “urgente acquisire ogni necessario chiarimento prima di formalizzare il nuovo Long Form Agreement”: “La decisione di rinnovare l’incarico – si legge nel testo – si basa sull’inderogabile assunto che, così come è avvenuto in questi anni, sia la FITP ad organizzare e gestire direttamente e in prima persona l’evento, assumendo tutti i diritti e gli obblighi che discendono dal Long Form Agreement, con particolare riferimento a quelli operativi e finanziari”. Tradotto: l’Atp vuole avere a che fare solo con la FederTennis, che è suo membro (in quanto proprietaria del Master 1000 del Foro Italico), non con lo Stato. “Questa circostanza induce a escludere che il Board dell’ATP possa consentire che ad organizzare l’evento sia un soggetto differente da quello che vi ha provveduto negli ultimi quattro anni”. “È condizione essenziale acquisire urgente conferma che la FITP continui a disporre della autonomia necessaria per governare tutti gli aspetti organizzativi ed esecutivi dell’evento, rispetto ai quali assume le varie obbligazioni contrattuali”. In caso contrario, conclude Atp, “il Board valuterà ogni iniziativa utile al fine di tutelare l’evento“.
I toni non sono così radicali come forse si augurava Binaghi, che sperava in una minaccia più esplicita di revoca all’Italia, che lui stesso ha ventilato in audizione, parlando di norma “inapplicabile”. Però la strategia è chiara: un po’ come aveva fatto Malagò col Cio ai tempi della riforma contro il Coni, anche Binaghi vuole far leva sullo spauracchio delle sanzioni internazionali per ammorbidire il decreto. E la lettera dell’Atp – che pare piuttosto imbeccata dalla Federazione – serve appunto a questo. L’obiettivo non è tanto la costituzione di un nuovo Comitato organizzatore a partecipazione pubblica (che ha più che altro funzioni di rappresentanza), ma scongiurare la Commissione tecnica di gestione con Sport e Salute, quella che interviene sui contratti, e che non a caso è citata esplicitamente anche nella missiva: la FederTennis vorrebbe vincolare la sua costituzione all’erogazione dei contributi pubblici, a cui sarebbe pronta anche a rinunciare pur di mantenere il pieno controllo dell’evento. I margini di trattativa comunque sono ridotti, il governo difficilmente si rimangerà completamente il provvedimento. Resta da capire allora cosa deciderà di fare Atp, se passerà in qualche modo dalle parole ai fatti. E poi come sarà la convivenza in futuro con Sport e Salute, con cui i rapporti ormai sono davvero ai minimi termini, sia per le Atp Finals, che per gli Internazionali del Foro Italico, l’altro grande evento da sempre organizzato in sinergia con la partecipata pubblica, che ora pure rischia di diventare un problema.
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