L’Asp di Vibo: «Il farmaco oncologico oggi disponibile»

  • Postato il 29 agosto 2025
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L’Asp di Vibo: «Il farmaco oncologico oggi disponibile»

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Dopo un ritardo, il farmaco oncologico salvavita arriva a Vibo, l’Asp spiega cosa è accaduto e incolpa il centro laziale e i tempi tecnici.


VIBO VALENTIA – Il farmaco salvavita arriverà oggi alla farmacia territoriale vibonese e verrà subito consegnato alla paziente. E sulle ragioni del ritardo l’Asp chiama in causa il centro laziale che ha in carico la paziente ultrasessantenne, ostetrica in pensione, con importanti problemi oncologici. Questa è la situazione resa nota dai vertici dell’azienda sanitaria dopo la denuncia pubblica del marito della donna, Vincenzo Bellissimo, sulle pagine del Quotidiano di ieri. Una situazione che, in primo luogo, esclude la possibilità di inchieste interne. Non ci sarebbero stati intoppi nell’approvvigionamento, solo tempi tecnici risolti in circa dieci giorni. «Tempi assolutamente compatibili» ci dice Gandolfo Miserendino, direttore generale di Azienda zero e anche membro della terna commissariale che gestisce l’Asp di Vibo dopo lo scioglimento per mafia.

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LA RICOSTRUZIONE DEI FATTI SECONDO L’ASP DI VIBO SUL RITARDO DEL FARMACO ONCOLOGICO SALVAVITA

Il problema secondo l’Asp è altrove. La paziente, infatti, era già in carico a Vibo per la distribuzione del farmaco. Un medicinale importante, dai costi elevati e soprattutto utilizzabile solo con piani terapeutici forniti da specialisti. Il sette agosto scorso l’oncologo del centro laziale che ha in cura la donna decide di modificare il dosaggio del farmaco, creando di fatto un nuovo piano terapeutico da consegnare all’Asp di riferimento per la fornitura tramite farmacia territoriale. Una procedura standard, regolata da normative. Stando all’azienda provinciale vibonese, lo specialista del centro laziale non avrebbe provveduto ad erogare il primo ciclo di terapia in fase di dimissione. Sulle ragioni, mistero. Ciclo che, stando al riferimento normativo citato dall’Asp, dovrebbe garantire la fornitura del farmaco per trenta giorni.

«Questo aspetto – insiste Miserendino – è necessario per garantire la continuità. Il paziente, in questo modo, evita scoperture mentre l’azienda, una volta ricevuto il piano terapeutico, avvia le procedure per l’acquisizione». A regolare questo aspetto, specifica l’Asp, è la legge 405 del 2001. In altre parole, il farmaco pur essendo lo stesso ha dosaggi differenti. Quello “nuovo” l’avrebbe dovuto consegnare in primo luogo la struttura di riferimento in modo da garantire 30 giorni di copertura ed evitare inciampi burocratici, in questo caso con conseguenze davvero drammatiche.

COSA È ACCADUTO A VIBO

Il nuovo piano, rilasciato il sette agosto, è stato ricevuto il 13 dagli uffici della farmacia vibonese. «Nello stesso giorno di ricezione – scrive l’Asp – attiva tutte le procedure amministrative necessarie per poter approvvigionarsi del farmaco, fino a quella data mai gestito e mai acquistato per altri pazienti. È bene sottolineare che si tratta di farmaci ad alto costo destinati alla cura di patologie particolari con una casistica di diagnosi difficilmente prevedibile, per cui gli approvvigionamenti avvengono sulla base di dati storici di consumo o a seguito della presentazione di piano terapeutico al fine di evitare lo spreco di risorse del servizio sanitario regionale».

La settimana di Ferragosto avrebbe fatto il resto, l’azienda farmaceutica di riferimento (in questo caso Pfizer) risulta chiusa per pausa estiva, così «il servizio farmaceutico ha verificato se il farmaco fosse disponibile presso le altre Aziende sanitarie provinciali e presso le altre strutture del servizio sanitario regionale, non trovando disponibilità per un prestito temporaneo in nessuna altra struttura». Qui ci sarebbe una discrepanza rispetto a quanto raccontato da Vincenzo Bellissimo, medico del 118 e professionista ben consapevole di come funzioni la macchina sanitaria. Al marito della donna – come denunciato da lui stesso nell’articolo di ieri – era stato detto che la farmacia era in attesa di un codice autorizzativo per l’acquisto da parte della Regione Calabria.

LE DIFFICOLTÀ RISCONTRATE A VIBO PER IL FARMACO ONCOLOGICO SALVAVITA

«Il paziente – secondo l’Asp – viene avvertito delle difficoltà dovute al particolare periodo dell’anno e che comunque la farmacia si sarebbe attivata per il perfezionamento delle procedure interne all’azienda per poter acquistare il farmaco mentre attendeva la riapertura delle aziende farmaceutiche». «Di fatto da giorno 13 agosto in cui è stata presa in carico la richiesta alla data del 29 agosto (oggi, ndr) in cui il farmaco verrà consegnato alla farmacia e quindi al paziente – chiosa l’Asp di Vibo Valentia – saranno trascorsi 10 giorni lavorativi a dimostrazione che le esigenze della paziente, come di tutti i pazienti che afferiscono alla struttura, non sono stati trascurati».

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