Lasciamo che i bambini siano liberi di rischiare

  • Postato il 13 gennaio 2025
  • Di Focus.it
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Provate ad accompagnare un figlio o un nipote in un parco giochi con la piramide di corda alta qualche metro, diversi nascondigli e ponti sospesi da una parte all'altra dello scivolo: quanti minuti riuscite a stare, senza chiedergli di scendere o avvisarlo di fare attenzione? La scienza ci dice che la possibilità di assumersi rischi controllati durante il gioco - come arrampicarsi, saltare da un punto più alto del solito o allontanarsi dallo sguardo dell'adulto - aiuta i bambini a sviluppare coordinazione, consapevolezza dello spazio e del proprio corpo, sicurezza nelle proprie capacità, empatia e doti di problem solving. Eppure, genitori ed educatori si sentono molto spesso chiamati a proteggere i piccoli da ogni genere di rischio. Compresi quelli che potrebbero aiutarli a crescere.. Vietato rischiare. Come spiegato in un articolo su Nature, gli inizi della ricerca scientifica sui benefici del gioco rischioso risalgono al 1996, anno in cui la Norvegia approvò una legge per minimizzare i rischi di incidenti nei luoghi pubblici destinati ai bambini. Alcuni anni dopo, la psicologa Ellen Sandseter, oggi al Queen Maud University College of Early Childhood Education di Trondheim, in Norvegia, notò che, per effetto della legge, se da un lato i parchi giochi erano diventati più sicuri, con angoli smussati e ringhiere aggiunte, dall'altro erano spariti quasi tutti gli elementi di gioco positivamente "avventurosi", un fatto che la scienziata definì preoccupante. Fu così che Sandseter cominciò a studiare effetti ed utilità del gioco rischioso nei bambini tra i tre e i cinque anni.. In che senso "rischioso"? Per gioco rischioso si intende un qualunque "gioco avvincente ed emozionante che comporta incertezza e rischio, reale o percepito, di lesioni fisiche o smarrimento". Lo sono, per esempio, attività avventurose come allenarsi ad arrampicarsi su un albero, o provare a camminare in equilibrio sugli scogli, e tutte quelle attività che scatenano un mix di gioia e brividi. Ma è bene ricordare che rischio è diverso da pericolo: quest'ultimo è qualcosa che un bambino non ha gli strumenti per valutare e comprendere - è pericoloso e non certo raccomandabile camminare a piedi nudi in un'area piena di vetri rotti. Il concetto di gioco rischioso cambia, con il variare dell'età: per un bambino di un anno è rischioso anche provare a camminare da solo senza essere tenuto per mano; un bambino di tre anni si prende un rischio diverso da uno di sei, se si cimenta in un salto da un metro di altezza.. Una scatola degli attrezzi indispensabile. Potersi misurare in giochi avventurosi è importante sia per i bambini con un carattere più cauto e riservato, sia per quelli più audaci ed esuberanti perché, chiarisce Sandseter, «tutti i bambini hanno bisogno di poter estendere i propri limiti, e i bambini lo desiderano». Studi scientifici dimostrano che il gioco avventuroso permette ai piccoli di maturare migliori capacità di valutazione del rischio, di affinare le capacità di negoziazione ed empatia, se lo affrontano con altri, di migliorare le doti di sicurezza in sé stessi e la capacità di reagire alle situazioni.. Meglio fuori. Il gioco avventuroso praticato all'aria aperta ha il merito aggiuntivo di agire come regolatore dell'ansia, perché insegna ai bambini a riconoscere l'arousal fisiologico (battito accelerato, respiro affannoso, mani sudate) che accompagna una situazione rischiosa e a sentire che questa attivazione si attenua quando si è di nuovo al sicuro. Sperimentare più volte, in situazioni tutto sommato controllate, questo ciclo di "alti" e "bassi" fa sentire al bambino che quella sensazione adrenalinica è transitoria, e che lo stress come tutte le altre cose, passa.. Gioca che ti calmi. Helen Dodd, psicologa dello sviluppo dell'Università di Exeter, Regno Unito, ha testato questo effetto regolatore del gioco sullo stress durante il primo mese di lockdown per covid nel 2020. I bambini che hanno potuto godere di più tempo speso in giochi avventurosi, seppure tra le pareti domestiche, hanno mostrato livelli minori di ansia e depressione riportati dai genitori rispetto a quelli a cui non era stato permesso. Il gioco avventuroso è risultato ancora più protettivo per la salute mentale per i bambini provenienti da famiglie a basso reddito.. L'aiuto della VR. Data la natura libera e fluida del concetto stesso di gioco, le ricerche sui benefici di queste attività sono difficili da condurre in modo rigoroso. Una delle ipotesi prevalenti è che i giochi avventurosi aiutino i bambini ad affinare le proprie abilità di gestire situazioni difficili, doti da sfruttare in seguito in contesti davvero rischiosi (per esempio, quando si attraversa una strada). Siccome non sarebbe etico esporre i piccoli a situazioni pericolose a scopo scientifico, un gruppo di psicologi dell'Università della Columbia Britannica di Vancouver, Canada, ha creato scenari in realtà virtuale in cui 500 bambini di Canada e Norvegia hanno potuto sperimentare situazioni di rischio senza reali pericoli: mentre attraversavano la strada, mentre guadavano un fiume passando da una roccia all'altra e mentre espoloravano un parco giochi virtuale. I loro genitori hanno risposto a questionari su quanto spesso i bambini fossero coinvolti in giochi avventurosi e sulla loro tendenza a ricercare situazioni adrenaliche. I risultati devono ancora essere pubblicati, ma suggeriscono che i genitori norvegesi non siano ostili al rischio, e che i loro figli lo sappiano gestire bene.. Un cambio di prospettiva. Lo scopo di questi studi non è dire ai genitori che stanno sbagliando stile educativo, ma sottolineare i benefici di una gestione meno rigida delle situazioni di gioco, in cui i bambini abbiano tutte le sicurezze necessarie, ma non siano "i più sicuri possibile". Naturalmente, anche i contesti di gioco dovrebbero essere pensati per offrire opportunità di gioco avventuroso che minimizzino i rischi per l'incolumità dei bambini. Il lavoro di adattamento sarà diverso in base alla cultura in cui si vive: se per esempio è noto che nei Paesi scandinavi le attività avventurose all'aperto sono incoraggiate, è difficile immaginare lo stesso stile per altri Paesi (Italia compresa). Mentre nelle realtà rurali, e nei contesti in cui si vive immersi nella natura, il gioco avventuroso è probabilmente all'ordine del giorno.. Conta fino a dieci... Ma come si capisce se un gioco è rischioso in modo positivo, o soltanto inutilmente pericoloso? Secondo uno studio di Mariana Brussoni, psicologa dell'Università della Columbia Britannica a Vancouver, se i bambini sono ingaggiati in un gioco rischioso "edificante" si stanno cimentando in situazioni fuori dalle loro abilità attuali con un'espressione determinata sul volto, sembrano in controllo del loro corpo e procedono per tentativi ed errori. Se li si vede così, il suggerimento è di aspettare un po' più a lungo prima di dire loro un "no" e capire se riescono a cavarsela da soli..
Autore
Focus.it

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