Lara Colturi torna a gareggiare per l'Italia, la rivelazione arriva dall'Albania. Decisione entro il 1° maggio
- Postato il 17 aprile 2025
- Di Virgilio.it
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La notizia rimbalza direttamente da Tirana: Lara Colturi starebbe per “tornare” a gareggiare sotto bandiera italiana, anche se mancherebbero ancora dei documenti prima di procedere con il cambio di nazionalità sportiva. Rumors che sono diventati certezze dopo che la TV di stato albanese ha fatto sapere che sono state avviate le pratiche per il ritorno dell’atleta piemontese all’interno della selezione italiana, sebbene prima di poter procedere con il cambio è necessario che il Comitato Olimpico Albanese dia il via libera all’intera operazione.
- Le due vie davanti a Lara: tornare italiana o star ferma un anno
- Il nodo del contendere: rimborsi minimi e contratti personali
- La FISI al bivio: accetterò la richiesta di uno staff privato?
Le due vie davanti a Lara: tornare italiana o star ferma un anno
Stando a quanto riportato dal media locale “Newsport”, tutte le altre realtà coinvolte avrebbero dato il loro benestare al clamoroso dietrofront della sciatrice di Torino, allenata da papà Alessandro e dalla mamma Daniela Ceccarelli. Per procedere al cambio di nazionalità sportiva è necessario inviare una comunicazione alla FIS entro il 1° maggio, data limite per poter avviare le pratiche di tesseramento in vista della stagione di Coppa del Mondo successiva.
Nel caso invece non si arrivi a un accorso tra le due federazioni nazionali, ecco che la decisione passerà in carico all’atleta stessa, che dovrà optare per due soluzioni: proseguire la propria avventura nel circo bianco con la nazione per la quale ha gareggiato nella stagione precedente (quindi l’Albania) oppure restare ferma per una stagione, quindi dal 1° maggio 2025 al 1° maggio 2026, perdendo però tutti i punti FIS conquistati nel corso delle annate precedenti. In pratica Lara potrebbe anche stare fuori per un anno, ma nel momento in cui avrebbe la possibilità di rientrare dovrebbe farlo partendo con pettorali altissimi, di fatto ritrovandosi a ripartire praticamente da zero.
Il nodo del contendere: rimborsi minimi e contratti personali
Sul fronte italiano, tutto tace: nessun commento sulle voci arrivate da Tirana, che pure paiono abbastanza dettagliate per poter essere bollate come semplici speculazioni o cose di poco conto. I motivi della (presunta?) rottura tra la famiglia Colturi e la federazione albanese andrebbero ricercati probabilmente in una disputa economica: a fronte di una spesa complessiva stagionale di 300mila euro, sostenuta dall’atleta per finanziare staff, trasferimenti e allenamenti, il contributo elargito dalla federazione locale sarebbe stato al di sotto di 50mila euro.
Un problema che avrebbe spaventato e non poco la famiglia Colturi: da qui la decisione di riallacciare i rapporti con la FISI per provare a sondare il terreno e chiedere di poter tornare a gareggiare sotto la bandiera italiana. L’altro nodo del contendere sarebbe legato ai diritti d’immagine, e quindi alla possibilità dell’atleta di stipulare accordi commerciali personali con aziende e privati. Situazioni che, quando vengono fuori, finiscono sempre per generare contrasti e rischiare di mandare all’aria matrimoni “di convenienza” che alla lunga si dimostrano fragili.
La FISI al bivio: accetterò la richiesta di uno staff privato?
Nel giro di un paio di settimane la vicenda è destinata a trovare compimento, oppure a naufragare nel mare dei “rimpianti”. Una cosa però resta ancora da capire: qualora Colturi dovesse tornare a gareggiare per l’Italia, potrà farlo godendo dello staff personale composto dai suoi genitori o dovrà attenersi alle “regole” che da sempre la FISI impone ai propri atleti?
Benché staff privati non siano vietati (Brignone e Goggia, tanto per dire, hanno i loro tecnici personalizzati), la questione fu all’origine dello strappo che portò la famiglia dell’atleta a guardarsi intorno e preferire la soluzione albanese. Adesso tutto torna in ballo: Lara ha dimostrato a 18 anni di essere un talento precoce non da poco, e tenuto conto che la carta d’identità delle migliori sciatrici italiane non è delle più verdi (Brignone a luglio compirà 35 anni, Goggia a novembre 33), è evidente che la necessità di non farsi scappare una pepita d’oro come la giovane Colturi è quanto mai impellente.
Questa è la molla che potrebbe far accettare alla FISI anche uno “strappo” per consentirle di tornare a gareggiare sotto le insegne tricolori. Prima però bisognerà ottenere il via libera dal Comitato Olimpico Albanese. Altrimenti bisognerà stare fuori un anno, peraltro una prospettiva che Lara ha già vissuto nella stagione 2023-24 dopo la rottura del crociato. Ma quella era un’altra storia.