L’appello per salvare la tabaccheria di Brignole supera le 1.600 firme: “Aiutatemi a restare aperta”
- Postato il 24 dicembre 2025
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- Di Genova24
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Genova. Ha raccolto in poco tempo oltre 1.600 firme la petizione online che prova a evitare la chiusura dell’edicola-tabaccheria della stazione di Brignole, gestita da oltre 35 anni dalla titolare Mirella Strata.
Perché la tabaccheria di Brignole deve chiudere
Il tam-tam solidale è partito quando sulla porta della piccola tabaccheria è comparso un cartello che annunciava la chiusura a partire dal 6 gennaio 2026 “nonostante gli innumerevoli tentativi effettuati”. Non una decisione di Strata, dunque, ma una scelta obbligata.
A spiegarne la ragione è la stessa titolare: “Dopo aver più volte tentato una mediazione e un rinnovo del contratto che mi sono stati rifiutati, mi trovo di fronte alla prospettiva della chiusura definitiva. Grandi Stazioni Retail S.p.A. ha avviato e concluso le procedure giudiziarie per il recupero di un credito maturato durante il periodo più difficile della nostra storia recente: la pandemia da Covid-19”.
L’appello della titolare e la solidarietà
“Per più di tre decenni, la mia tabaccheria è stata molto più di un semplice negozio. È stata un punto di riferimento, un luogo di incontro, un presidio di servizi che ha accompagnato la vita quotidiana di migliaia di persone. Insieme abbiamo condiviso momenti di gioia e di difficoltà, abbiamo costruito rapporti di fiducia e di reciproco rispetto che vanno ben oltre il semplice rapporto commerciale”, prosegue Strata nell’appello ripreso dalla petizione.
La richiesta contenuta nella petizione lanciata su change.org è di sensibilizzare Grandi Stazioni Retail S.p.A. affinché conceda a Strata la possibilità di riparare il debito maturato durante la pandemia a rate: “Non chiedo un condono, non chiedo la cancellazione del debito. Chiedo solo la possibilità di restituire quanto dovuto in modo sostenibile, continuando a lavorare e a servire la comunità come ho sempre fatto”.
“Insieme possiamo dimostrare che i valori della solidarietà e del sostegno reciproco sono ancora vivi nella nostra comunità. Insieme possiamo salvare non solo la mia attività, ma un pezzo importante della vita sociale e dei servizi della nostra città”, si conclude l’appello.