L’appello di Guardiola: “In piazza per chiedere la dine del genocidio”. A Barcellona 50mila in corteo
- Postato il 4 ottobre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Al grido di Fermiamo il genocidio a Gaza! migliaia di persone – 50.000 secondo la polizia urbana – hanno sfilato sabato 4 ottobre nelle strade del centro di Barcellona per chiedere la fine degli attacchi contro la popolazione sulla Striscia da parte dell’esercito di Israele e per protestare contro l’assalto alla Global Sumud Flotilla. La mobilitazione, invocata dal Pep Guardiola ex allenatore del Barcellona e ora guida del Manchester Citty, è stata convocata da oltre 600 associazioni, sindacati e organizzazioni della società civile, è partita alle 12:00 dai Jardinets de Gracia, per sfilare in corteo, fra bandiere palestinesi e kefiah come simbolo di solidarietà al popolo palestinese, lungo il centrale Paseo de Gracia, la Plaza Catalunya e la Ronda Sant Pere, fino all’Arc de Trionf, dove sono sono stati letti manifesti per la fine del massacro a Gaza. ‘Boicotta Israele’ e ‘Free Palestinè gli slogan intonati dal corteo al quale hanno preso parte studenti, intere famiglie e anche cittadini israeliani, alcuni dei quali innalzavano cartelli a favore dell’embargo di armi e di sanzioni a Israele.
“Stiamo un genocidio in diretta, durante il quale migliaia di bambini stanno morendo e altri potrebbero morire. La Striscia di Gaza è devastata e fiumi di persone camminano senza meta, senza cibo, acqua pulita o medicine. Ancora una volta la società civile si è mobilitata per salvare vite umane e fare pressioni sui governi affinché agiscano immediatamente. Sabato 4 ottobre a mezzogiorno nei Jardinetes de Gracia scenderemo in piazza per chiedere la fine del genocidio” ha detto in un breve video su X Guardiola.
È la terza mobilitazione nella città catalana, tre giorni dopo l’abbordaggio da parte dell’esercito israeliano in acque internazionali delle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla diretta con aiuti umanitari a Gaza, e dell’arresto di circa 400 attivisti degli equipaggi. Massicce proteste di studenti e della società civile si erano tenute anche giovedì e venerdì. Un accampamento è stato montato nel quartiere di Drassenes, diventato il cuore delle proteste, che andranno avanti anche nel pomeriggio nella città catalana. “Non ci fermeremo fino a che la Palestina non sarà libera”, hanno promesso i manifestanti. In contemporanea con quella di di Barcellona mobilitazioni si sono svolte a Valencia, Siviglia, Grana, Murcia, in Navarra, per reclamare la fine del commercio di armi e la rottura delle relazioni con Israele e perché si ponga fine al genocidio a Gaza. Sono almeno 80 le mobilitazioni convocate nel fine settimana in tutta la penisola dalla Red de Solidariedad contra la Ocupacion de Palestina (Rescop). A Madrid un corteo è partito alle 18 dalla plaza de Atocha per “esigere” la fine del genocidio a Gaza e la libertà dei componenti della Flotilla.
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