Lancet: “A Gaza morti sottostimate, sono più di 70mila”. Camera Usa sanziona la Corte de L’Aia per il mandato d’arresto contro Netanyahu

  • Postato il 10 gennaio 2025
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Se la cifra di oltre 45mila morti a Gaza in poco più di un anno di guerra stabilisce già un record tra i conflitti dell’età moderna, è ancora più impressionante pensare che questo numero non sia altro che una stima al ribasso. Secondo uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Lancet, i dati diffusi dal ministero della Salute locale, controllato da Hamas, sono sottostimati di almeno il 40%: calcolo che fa crescere il numero delle vittime oltre le 70mila. Nonostante questo, la Camera dei Rappresentanti americana ha deciso di intervenire per punire funzionari della Corte Penale Internazionale de L’Aia imponendo sanzioni contro di loro in risposta al mandato di arresto spiccato contro il premier israeliano Benjamin Netanyahu e l’ex ministro degli Esteri, Yoav Gallant. Il provvedimento chiede la “condanna nei termini più forti” dei mandati e prevede sanzioni nei confronti della Corte per ogni sforzo volto a “indagare, arrestare, detenere o perseguire qualsiasi persona protetta” dagli Stati Uniti e dai loro alleati.

Tutto mentre nella Striscia di Gaza si continua a morire. Secondo i ricercatori della London School of Hygiene & Tropical Medicine, guidati dall’epidemiologa Zeina Jamaluddin, che hanno pubblicato la loro ricerca su Lancet, di queste oltre 70mila vittime delle bombe e dei proiettili di Tel Aviv, il 59% sono donne, bambini e anziani. Gli studiosi stimano infatti che dall’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 fino al 30 giugno 2024 le vittime della guerra a Gaza siano state 64.260, un numero nettamente superiore ai 37.877 morti riportati per lo stesso periodo dal Ministero della Salute palestinese (che nel suo ultimo bilancio aggiornato al 9 gennaio 2025 ha riferito un totale di 46.006 morti in 15 mesi di guerra). Secondo i calcoli, quindi, lo scorso ottobre il numero totale di decessi per lesioni traumatiche aveva già superato quota 70mila, ai quali si devono poi aggiungere quelli causati dall’interruzione dell’assistenza sanitaria, dall’insicurezza alimentare, dalla carenza di acqua e servizi igienici, dalle basse temperature e dalle malattie. In tutto, la guerra di Israele ha ucciso circa il 3% della popolazione di Gaza.

I ricercatori sono giunti a queste conclusioni utilizzando il metodo statistico di cattura-ricattura che sovrappone i dati provenienti da più fonti per arrivare a stime dei decessi quando non tutti i dati vengono registrati. Le fonti usate per lo studio includevano i registri dell’obitorio dell’ospedale del Ministero della Salute palestinese, un sondaggio online e i necrologi sui social media. Perché, quindi, si è arrivati a una sottostima così marcata? secondo i ricercatori questa è riconducibile al deterioramento dell’infrastruttura sanitaria di Gaza e alla conseguente incapacità di contare i morti nel mezzo delle violenze in corso. “L’Ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha già condannato l’elevato numero di civili uccisi nella guerra a Gaza – afferma Jamaluddin – e le nostre scoperte suggeriscono che il numero di decessi per lesioni traumatiche è sottostimato di circa il 41%. Questi risultati sottolineano l’urgente necessità di interventi per salvaguardare i civili e prevenire ulteriori perdite di vite umane”.

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