L’ambulante del caso botulino: “Tenevo i barattoli dei broccoli aperti, li volevo mostrare ai clienti”

  • Postato il 9 agosto 2025
  • Cronaca
  • Di Il Fatto Quotidiano
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“Tenevo i barattoli dei broccoli aperti, li volevo mostrare ai clienti per attirarli, poi la sera li riponevo in frigo”. L’ambulante di Diamante indagato per omicidio colposo, riferisce Repubblica in edicola sabato 9 agosto, lo ha riferito al procuratore capo di Paola, Domenico Fiordalisi, che sta indagando sul caso dei due morti e 12 intossicati per botulino in Calabria, tutti accomunati dall’aver assaggiato i panini broccoli e salsiccia di Peppino sul lungomare.

Un’ammissione? Non proprio, visto che secondo quanto riporta il Corriere della Sera sempre nell’edizione di sabato 9 agosto, nel corso dell’interrogatorio durato tre ore il venditore dei panini, Giuseppe Santocito, avrebbe inizialmente buttato la palla nel campo di chi gli ha venduto la materia prima (“non lavoro con prodotti miei, ma utilizzo solo quelli preparati”). E poi ha difeso il suo metodo di preparazione: “Con un barattolo faccio 4-5 panini, quindi consumo tutto il contenuto delle conserve. Alla sera, quando chiudo, non ho rimanenze e il resto lo rimetto in frigo”, ha detto aggiungendo che in 9 anni di onorata professione “è la prima volta che accade che qualcuno si senta male o addirittura muoia dopo aver mangiato i miei panini. Sono disperato, ditemi cosa posso fare per togliermi da dentro questo enorme peso”.

E così la procura sta battendo tutte le piste e ha iscritto nel registro degli indagati anche i due rappresentanti legali delle ditte produttrici degli ingredienti del panino, insieme al macellaio che ha fornito la salsiccia, con i risultati degli esami chimici che sono attesi per mercoledì. Indagati, poi, anche i medici della clinica privata Tirrenia di Belvedere Marittimo che, secondo quanto riferito dalle sorelle di una delle due vittime, Luigi di Sarno, avrebbe respinto il paziente ben due volte senza una diagnosi e tanto meno una cura. Nella stessa struttura si era recata anche Tamara D’Acunto, l’altra vittima di Diamante, che era stata invitata dai medici della clinica ad andare in un ospedale pubblico, dove non è mai arrivata. Il collegamento con i panini di Peppino è stato fatto dal fratello dopo il funerale e così la procura ha disposto la riesumazione della salma che sarà analizzata martedì come quella dell’altra vittima.

Intanto sono stazionarie le condizioni delle dodici persone ricoverate nell’ospedale di Cosenza per l’intossicazione da botulino. Dei 12 pazienti, nove sono ricoverati in rianimazione e tre in reparti perchè meno gravi. Tra venerdì sera e sabato mattina a due dei pazienti ricoverati è stato iniettato il siero anti botulino e così le fiale in dotazione all’ospedale Annunciata di Cosenza sono scese a due ed è stata predisposta una missione con l’elicottero del 118 per una ulteriore fornitura al San Camillo di Roma.

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Il Fatto Quotidiano

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