Lamborghini, boom nel primo trimestre 2025: vendite e utili in crescita
- Postato il 9 maggio 2025
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- Di Virgilio.it
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Automobili Lamborghini inaugura il 2025 con risultati da primato, consolidando un bilancio positivo che dura da otto anni consecutivi. In un contesto internazionale segnato da instabilità geopolitica e nuove tensioni commerciali, l’azienda emiliana dimostra la forza del proprio marchio e l’efficacia della sua strategia, centrata su performance elevate, innovazione tecnologica e cura maniacale della personalizzazione. Il primo trimestre dell’anno si chiude con 2.967 vetture consegnate e un fatturato di 895,2 milioni di euro, con un incremento del 29,6% rispetto allo stesso periodo del 2024. Ancora più rilevante è la crescita del risultato operativo, salito del 32,8% e attestatosi a 248,1 milioni di euro.
Il marchio cresce con dirompenza
“La forza del brand si misura nella capacità di creare resilienza anche nei momenti più incerti,” ha dichiarato Stephan Winkelmann, Chairman & CEO di Automobili Lamborghini. “Questi risultati sono il frutto di una strategia coerente che unisce esclusività e prestazioni, tecnologia e design, mantenendo saldi i nostri valori di qualità e artigianalità”. Una visione, quella di Winkelmann, che punta a far evolvere Lamborghini nel rispetto della sua identità storica ma con lo sguardo puntato al futuro, anche attraverso la progressiva elettrificazione della gamma.
Elemento trainante del trimestre è stato infatti il successo della Revuelto, primo modello V12 ibrido plug-in della storia Lamborghini. Lanciata di recente e ora pienamente operativa nella catena produttiva, la Revuelto ha saputo attrarre nuovi clienti pur mantenendo la fedeltà dei cultori del marchio, rappresentando la perfetta sintesi tra potenza e sostenibilità. A contribuire ai risultati ci ha pensato anche la nuova Urus SE, versione ibrida del SUV del Toro, che amplia l’offerta della Casa nel segmento in forte crescita degli Sport Utility Vehicle ad alte prestazioni, rafforzando ulteriormente il posizionamento globale del brand.
“Il 2025 è iniziato con un andamento finanziario estremamente solido, a conferma della sostenibilità della nostra crescita”, ha commentato Paolo Poma, Managing Director & CFO dell’azienda. “Il nostro impegno resta focalizzato sulla creazione di valore nel lungo periodo, con una visione fondata sulla solidità economica e su una sempre maggiore responsabilità ambientale”. Proprio l’attenzione ai temi ESG, sottolinea Poma, sarà uno dei pilastri su cui Lamborghini costruirà il suo futuro.
Le consegne del primo trimestre
Le consegne nel primo trimestre raccontano una distribuzione equilibrata su scala globale. Nell’area EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) sono state consegnate 1.368 vetture (+7%), nelle Americhe 1.034 (+21%), mentre nella regione APAC (Asia-Pacifico) sono state 565 (+14%). Gli Stati Uniti si confermano il mercato di riferimento con 933 unità consegnate, seguiti da Germania (366), Regno Unito (272), Giappone (187) e Italia (143). Chiudono la top ten Corea del Sud (134), Medio Oriente (104), Svizzera (95), Australia (85) e Francia & Monaco (76).
Una distribuzione geografica che conferma non solo la capillarità della rete Lamborghini, ma anche la solidità della sua strategia di internazionalizzazione, pur mantenendo un forte radicamento nel territorio italiano. Particolarmente significativa è anche la tenuta del portafoglio ordini, con la Revuelto che fa registrare tempi d’attesa superiori ai due anni. Un dato che non solo testimonia il successo del modello, ma che conferma anche la solidità della domanda in un mercato sempre più competitivo.
Il clima globale rende il mercato incerto
Il tutto avviene in un quadro geopolitico instabile, segnato da nuove tensioni tra le grandi economie, in particolare tra Europa e Stati Uniti. Al momento, sottolinea l’azienda, le recenti misure commerciali non hanno avuto impatti sui risultati del primo trimestre. Tuttavia, Automobili Lamborghini continua a monitorare con attenzione gli sviluppi, consapevole che eventuali evoluzioni del quadro internazionale potrebbero influenzare la supply chain, la logistica e le dinamiche di esportazione.
“Crediamo fermamente in un commercio internazionale basato su regole condivise, mercati aperti e relazioni stabili”, afferma una nota ufficiale del marchio. “Misure protezionistiche rischiano di rallentare lo sviluppo e compromettere la competitività a livello globale”. Un richiamo alla cooperazione internazionale che risuona come un invito alla responsabilità condivisa nel gestire la complessità del contesto attuale.