“L’Altro Ispettore”: arriva in tv la serie innovativa che introduce un modo di indagare rivoluzionario (senza armi nè violenza)
- Postato il 2 dicembre 2025
- Di Panorama
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Se dovessimo descriverla in poche parole, la descriveremmo così: un ispettore senza pistola, che non rincorre criminali a sirene spiegate, ma la verità. È Domenico Dodaro, per tutti Mimmo, protagonista della nuova serie Rai L’Altro Ispettore, in onda su Rai 1 da martedì 2 dicembre per tre prime serate. Interpretato da Alessio Vassallo, l’ispettore del lavoro Dodaro porta sullo schermo un modo diverso di indagare: niente armi, niente scontri, solo studio, ascolto e umanità. A definirlo così è la regista Paola Randi, che racconta un personaggio capace di risolvere casi reali senza ricorrere alla violenza.
Ambientazione e cast
Scritta da Salvatore De Mola, Andrea Valagussa, Paola Randi ed Emanuela Rizzuto e liberamente ispirata ai romanzi di Pasquale Sgrò, la serie è ambientata nella meravigliosa città di Lucca, tra vicoli medievali e campagne toscane. Ogni episodio prende si ispira a fatti realmente accaduti: incidenti sul lavoro, sicurezza mancata, responsabilità spesso difficili da definire. Mimmo indaga con uno sguardo imparziale e umano, dialogando con lavoratori, imprenditori, sindacati e istituzioni.
Al suo fianco un cast ricco: Cesare Bocci, nel ruolo dell’amico Alessandro, mental coach in sedia a rotelle; Francesca Inaudi, pm ed ex compagna di liceo; la piccola Angelica Tuccini, figlia di Mimmo. Completano il cast Silvia Mazzieri, Rosanna Gentili, Matilde Bernardi, Massimiliano Galligani e Barbara Enrichi.
Il valore sociale della serie
Per il suo impegno civile, la serie ha ottenuto il patrocinio della Presidenza del Consiglio, del Ministero del Lavoro e di Inail, oltre alla collaborazione di istituzioni e forze dell’ordine. Un riconoscimento importante per un progetto che accende i riflettori su un tema sempre più urgente: quello della sicurezza come valore universale.
L’Altro Ispettore non è solo una fiction: è soprattutto un invito alla consapevolezza, un racconto di responsabilità condivisa e di rispetto per la vita. Un modo nuovo di fare TV pubblica, che informa, emoziona e, soprattutto, resta scolpito nella memoria degli spettatori per l’originalità con cui affronta un soggetto fondamentale ancora troppo poco trattato dalle serie televisive.