L’allenatore dell’Udinese Runjaić “parla savonese”, l’interprete Ludovico Ricca: “Un sogno unire passione per lingue e calcio”
- Postato il 7 marzo 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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In un certo senso, l’allenatore dell’Udinese parla savonese. Il classe 1997 Ludovico Ricca lavora come interprete del tecnico tedesco con origini croate Kosta Runjaić. Il mister dei friulani è una della grandi novità della Serie A e ha attirato di recente l’attenzione per la scelta di sostituire l’attaccante Lucca quando ha segnato un rigore tirandolo al posto del rigorista designato. Anche il suo modo di comunicare franco e diretto è una ventata d’aria fresca in un discorso calcistico troppo spesso infarcito di frasi fatte. Il suo pensiero viene prima e dopo le gare casalinghe viene affidato al giovane interprete di Savona.
Diploma di maturità linguistica al liceo Della Rovere, Ricca prosegue gli studi all’Università di Genova approfondendo il tedesco e il francese. Poi, la scelta di allontanarsi per frequentare la Scuola interpreti di Trieste, un’eccellenza nel panorama internazionale. Studi accompagnati per un po’ dal calcio, ha giocato in Prima Categoria con i colori della Letimbro, formazione dilettante radicata nel Santuario di Savona. Lingue straniere e calcio, due passioni divise che si sono unite diventando un lavoro.
“Mi sono sempre piaciute le lingue straniere – racconta -. Una passione probabilmente ereditata da mia mamma, che non l’ha coltivata. Ma non mi ha mai spinto, è un interesse spontaneo come la passione per il calcio fin da piccolo. Mettere insieme le due cose per me è il massimo. Ho sempre guardato le partite della Bundesliga, anche in lingua”. Oltre all’Udinese, anche due “presenze” in Champions League per interpretare le conferenze di Bologna-Borussia Dortmund e Bologna-Monaco.
“Come è nato il contatto con l’Udinese? Il mondo dell’interpretariato è complesso e contano molto i contatti personali e il passaparola – spiega -, e tramite una serie di conoscenze professionali sono stato contattato dall’Udinese per le conferenze stampa”.
Spiegaci un po’ come funziona. Hai conosciuto il mister prima di interpretare?
No, ci siamo conosciuti dopo – racconta Ricca – . Noi interpreti siamo abituati a lavorare senza la conoscenza diretta della persona di cui dobbiamo tradurre parole e pensieri. Ovviamente, oltre alla conoscenza della lingua ci vuole una certa preparazione preliminare: ho ascoltato vecchie interviste e mi sono documentato sui giocatori, ad esempio.
Un incarico di livello, visto che sono interviste che rimangono su YouTube e visto che nel mondo dei social ogni singola frase di un tecnico può essere estrapolata dal contesto e circolare vivendo di vita propria…
Beh all’inizio un po’ di pressione c’era, anche perché non sempre si viene registrati. Ma come in tutte le cose ci si abitua. Ovviamente essendo un professionista do sempre il meglio di me, ma in questi casi l’attenzione è massima ed è importante cogliere tutte le sfumature. Nell’interpretazione simultanea, poi, il décalage – ovvero lo scarto di tempo tra chi parla e chi interpreta – è minimo e bisogna elaborare le informazioni e trovare il modo di renderle al meglio praticamente in tempo reale.
Interpretazione passiva, come si dice in gergo, dal tedesco all’italiano, ma anche attiva (quindi al contrario) per interpretare le domande dei giornalisti. Il linguaggio sportivo italiano è noto per essere molto ricco, è difficile trasportarlo in tedesco o in francese?
Vero, non è un linguaggio semplice da interpretare, ma è questo il bello. Tradurre bene le domande è importantissimo perché da esse dipendono le risposte. A volte un concetto complesso in italiano lo si può rendere in tedesco con frasi più semplici trattandosi di una lingua più diretta. Più che le parole devo interpretare i concetti e per farlo devo scegliere la strada giusta.
Dopo la Serie A e la Champions, quali prospettive?
Beh, anzitutto spero che Runjaić non impari l’italiano (ride ndr). Scherzi a parte, spero di proseguire in questo settore. Le lingue e lo sport, non solo il calcio ma anche motociclismo e Formula 1, sono le mie grandi passioni e poter vivere questi mondi anche a livello professionale sarebbe davvero un sogno realizzato.