L’AI generativa è un'opportunità da 11 miliardi per la PA. Cosa dice uno studio di Google
- Postato il 30 ottobre 2025
- Innovazione
- Di Agi.it
- 1 Visualizzazioni
 
                                                                            L’AI generativa è un'opportunità da 11 miliardi per la PA. Cosa dice uno studio di Google
AGI - Un nuovo studio commissionato da Google e condotto da Implement Consulting rivela che l’adozione diffusa dell’intelligenza artificiale generativa nella Pubblica Amministrazione italiana potrebbe generare fino a 11 miliardi di euro di valore aggiunto nei prossimi dieci anni. I risultati, presentati oggi a Roma durante l’evento Google Cloud AI Live, indicano che questo è un momento cruciale per la trasformazione digitale del Paese, con l’opportunità di migliorare in modo significativo l’efficienza, la qualità dei servizi e l’esperienza dei cittadini.
La ricerca, intitolata “L’opportunità dell’AI nella Pubblica Amministrazione in Italia”, mostra che il 69% delle attività nella PA può essere supportato dall’AI generativa, consentendo ai dipendenti di ridurre i compiti ripetitivi e concentrarsi su funzioni più complesse e a maggiore valore aggiunto. Tuttavia, lo studio segnala che l’adozione sistematica resta limitata, ostacolata dalla mancanza di competenze specifiche e dalle preoccupazioni legate alla sicurezza dei dati.
In questo contesto, Google Cloud si propone come partner strategico per il settore pubblico, offrendo soluzioni per la sicurezza e la sovranità dei dati e una piattaforma dedicata allo sviluppo delle competenze digitali. L’azienda ha inoltre annunciato una collaborazione con CDP Venture Capital, volta ad accelerare l’innovazione e sostenere l’ecosistema delle startup italiane, mettendo a disposizione tecnologia e supporto tecnico qualificato.
Per provare ad analizzare meglio questi dati e approfondire strategie e scenari, abbiamo intervistato Raffaele Gigantino, Country Manager Italia di Google Cloud.
⌛ Il sipario del #CloudAILiveRoma sta per apririsi. Vi aspettiamo in sala per mettere in scena il futuro dell'#AI e dell'era agentica . pic.twitter.com/O1vvUdZpJZ
— Google Cloud Italia (@GoogleCloud_IT) October 30, 2025
Lo studio parla di un potenziale da 11 miliardi di euro per la Pubblica Amministrazione grazie all’AI generativa. Su quali aree bisogna puntare?
L'intelligenza artificiale generativa può portare benefici tangibili in moltissimi ambiti della Pubblica Amministrazione. Pensiamo, ad esempio, alla sanità, dove può supportare i medici nell'analisi della documentazione clinica o nell'individuazione di pattern per la diagnostica; o alla giustizia, dove permette di accelerare la ricerca e la revisione di migliaia di documenti legali; oppure ai servizi locali, dove consente di alimentare assistenti virtuali evoluti in grado di rispondere 24/7 alle domande dei cittadini o di aiutare a ottimizzare la manutenzione sul territorio. In generale, il potenziale per migliorare l'efficienza e la qualità dei servizi è enorme. Il nostro nuovo studio condotto con Implement Consulting lo conferma, stimando un potenziale valore aggiunto di 11 miliardi di euro per la PA italiana nei prossimi 10 anni. Più che concentrarsi su singoli settori, il valore reale per i cittadini deriverà da due leve fondamentali: l'efficienza e la qualità dei servizi. Lo studio evidenzia infatti che l'AI generativa può integrare il 69% dei lavori nella PA, liberando i dipendenti da compiti ripetitivi e ad alta intensità di testo. Questo tempo recuperato può essere reinvestito in attività a maggior valore aggiunto, con un impatto diretto sull'esperienza dei cittadini e sulla qualità dei servizi che ricevono.
La mancanza di skill resta l’ostacolo principale. Come Google può aiutare a superare questo gap?
Lo studio evidenzia che la mancanza di competenze rappresenta un ostacolo significativo per la Pubblica Amministrazione, segnalato dal 62% degli intervistati. Si tratta di una sfida trasversale a molti settori: oggi osserviamo un'enorme richiesta di figure con competenze digitali avanzate e conoscenze in ambito AI.Per rispondere a questa esigenza di formazione su larga scala, abbiamo lanciato Google Skills, la nostra nuova piattaforma di apprendimento unificata che raccoglie quasi 3.000 corsi e laboratori provenienti dall’ecosistema Google – da Google Cloud a Google DeepMind a Grow with Google. L'obiettivo è aiutare le persone a sviluppare competenze utili sul mercato del lavoro odierno. La piattaforma è stata progettata per supportare utenti di tutti i livelli di preparazione, dagli studenti che muovono i primi passi, ai professionisti esperti, fino ai dirigenti. Per la PA, questo si traduce in un accesso centralizzato a una formazione di alto livello, resa più efficace e coinvolgente, grazie all’uso dell’AI e di elementi di gamification, che rendono l’apprendimento più dinamico e personalizzato.
✨ Tutti i numeri dell'impatto e del potenziale dell'AI in Italia. pic.twitter.com/JmxBhewXBr
— Google Cloud Italia (@GoogleCloud_IT) October 30, 2025
Molte PA restano caute su sicurezza e conformità. Come le regioni cloud italiane, le certificazioni ACN e il cloud sovrano possono rassicurarle?
Comprendiamo perfettamente la cautela della PA su temi come la sicurezza e la conformità: si tratta di una priorità assoluta. Il nostro studio lo conferma, evidenziando come le preoccupazioni legali (50%) e la sicurezza dei dati (49%) siano tra i principali ostacoli percepiti all’adozione dell’AI. Per rispondere concretamente a queste esigenze e rassicurare la PA italiana, abbiamo adottato un approccio multilivello. Prima di tutto, abbiamo investito in un'infrastruttura locale: siamo stati il primo hyperscaler globale a creare due cloud region in Italia, a Milano e Torino, offrendo opzioni di data residency sul territorio nazionale. In secondo luogo, abbiamo ottenuto le certificazioni necessarie, tra cui la qualifica di Livello 2 dall'Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) – una garanzia che i nostri servizi soddisfano gli standard di sicurezza e resilienza richiesti per la gestione dei dati pubblici. Offriamo poi una suite completa di soluzioni di cloud sovrano, come Google Cloud Data Boundary, che offrono alle organizzazioni del settore pubblico il pieno controllo su dove i loro dati vengono archiviati ed elaborati e la possibilità di gestire le chiavi di crittografia. Infine, per le esigenze di sovranità e sicurezza più stringenti che richiedono un isolamento completo, offriamo Google Distributed Cloud air-gapped, una soluzione che opera in modo totalmente disconnesso dal cloud pubblico e da Internet, garantendo il massimo livello di isolamento e controllo per i dati e i carichi di lavoro più sensibili.
La maggioranza dei dipendenti pubblici afferma di aver sperimentato l’AI, ma solo il 25% delle istituzioni ha investito. Come si passa dalla curiosità individuale all’adozione sistematica?
Questo divario che emerge dallo studio è un fenomeno interessante. Ci dice che c'è un grande fermento e una forte curiosità dal basso: il 71% dei dipendenti pubblici ha già sperimentato l'AI, probabilmente per motivi personali o per semplificare piccole attività quotidiane. Tuttavia, l'adozione istituzionale, quella guidata e strutturata, è ferma al 25%. Questo scarto tra l'entusiasmo individuale e l'investimento formale è tipico delle grandi transizioni tecnologiche. Per passare dalla curiosità alla trasformazione sistemica - quella che realmente genera il valore di cui parliamo, occorre rimuovere le barriere che frenano le istituzioni: la mancanza di competenze, le preoccupazioni legali e la sicurezza dei dati. Il nostro ruolo è essere un partner fidato per aiutare le organizzazioni a superare proprio questi ostacoli. Non ci limitiamo a fornire la tecnologia, ma cerchiamo di costruire la fiducia necessaria ad abilitare l’innovazione.
Nello studio si citano progetti virtuosi. Quali buone pratiche sono emerse da queste esperienze e come possono essere replicate altrove?
I progetti che citiamo, come quelli di Exprivia, D4Science o della Regione Umbria, sono molto importanti perché ci spostano dalla teoria alla pratica. Non parliamo più di potenziale, ma di valore reale che si sta già creando. Le lezioni che emergono sono chiare. Innanzitutto, dimostrano che non serve scegliere tra innovazione e sicurezza. Si può innovare in settori strategici garantendo al contempo la piena sovranità dei dati, come ci insegna l'esperienza di Exprivia. In secondo luogo, ci mostrano l'importanza di democratizzare l'accesso all'AI.
  L'intelligenza artificiale non deve essere appannaggio di pochi specialisti, ma può diventare uno strumento abilitante di un'intera comunità, come nel caso di D4Science. Infine, è importante capire come l’AI applicata alla PA possa avere un impatto tangibile e positivo sui cittadini, semplificando la vita delle persone e l’interazione con la PA, come dimostra l'approccio della Regione Umbria con i suoi servizi digitali. Queste esperienze sono la prova concreta che l'adozione dell'AI nella PA è già possibile, è sicura, e sta già generando benefici tangibili.
Qual è l’obiettivo concreto della collaborazione con CDP Venture Capital? E come aiuterete le startup italiane a competere anche all’estero?
La collaborazione con CDP Venture Capital si inserisce in modo molto naturale nel nostro impegno a lungo termine a sostegno dell'ecosistema dell'innovazione in Italia. L'obiettivo è semplice: vogliamo aiutare le startup italiane più promettenti a fare il salto di qualità. Per riuscirci, mettiamo a disposizione due leve fondamentali: da un lato, l'accesso alla nostra tecnologia e alle nostre piattaforme, ad esempio attraverso i crediti cloud; dall'altro, mettiamo a disposizione l'esperienza e la guida della nostra rete globale di esperti tecnici e di AI. Insieme a un partner strategico e radicato sul territorio come CDP Venture Capital, vogliamo dare alle migliori idee imprenditoriali italiane gli strumenti giusti non solo per crescere qui, ma anche per competere e affermarsi sulla scena internazionale.
Quali indicatori userete per valutare il successo della partnership e in che tempi prevedete i primi risultati sull’ecosistema tech italiano?
Abbiamo appena annunciato questo protocollo d'intesa, quindi è prematuro definire tempistiche specifiche o KPI. In questa fase, l'obiettivo è unire le nostre forze per identificare e supportare la prossima generazione di imprenditori italiani. Il nostro impegno è volto a coltivare l'ecosistema delle startup del Paese partendo dalle sue fondamenta, e siamo entusiasti di avviare questa collaborazione con CDP Venture Capital, un’importante realtà italiana radicata sul territorio.
Dopo i recenti problemi di AWS, il tema della sicurezza delle infrastrutture cloud è tornato centrale. Cosa mette in campo Google per garantire protezione dei dati della PA?
Affidabilità e continuità operativa sono elementi chiave per i nostri clienti, e rappresentano un pilastro della nostra offerta. La resilienza, per noi, non è un'opzione ma è parte integrante della progettazione della nostra infrastruttura globale. Parliamo di una rete che oggi conta 42 regioni e 127 zone a livello mondiale, costruita per essere intrinsecamente robusta e per supportare servizi su scala planetaria. Il nostro impegno per l'Italia si inserisce in questa strategia e si concretizza nella presenza di due cloud region distinte sul territorio, a Milano e Torino. Questa scelta offre un vantaggio importante ai nostri clienti italiani, inclusa la PA, perché abilita in modo molto diretto e semplice le strategie di business continuity e disaster recovery a livello nazionale. Permette, in sostanza, di progettare i servizi critici affinché restino sempre disponibili per i cittadini, offrendo affidabilità e continuità operativa di altissimo livello. Naturalmente, questa affidabilità va di pari passo con la sicurezza. La nostra filosofia è "secure-by-design". Gestiamo servizi globali per miliardi di utenti ogni giorno e la sicurezza è integrata in ogni livello della nostra infrastruttura, non come un’aggiunta ma come parte del nostro DNA. In sintesi, il nostro impegno è fornire un'infrastruttura che sia allo stesso tempo robusta, resiliente e sicura, affinché i nostri clienti possano concentrarsi sulla loro missione a servizio di utenti e cittadini, sapendo di poter contare su fondamenta solide.
Continua a leggere...
 
                         
                     
                                                                                                         
                            