“Laburisti in crisi e conservatori disintegrati”: l’ultradestra di Farage pronta a governare la Gran Bretagna. E rilancia le espulsioni di massa
- Postato il 6 settembre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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“Il governo laburista è in crisi, i conservatori sono disintegrati, e noi ci stiamo preparando ad entrare a Downing street con elezioni anticipate nel 2027″. Tra scintille pirotecniche sparate ai lati del palco, il paladino dell’ultradestra britannica Nigel Farage balza in scena con il ghigno più sardonico di sempre, nel giorno del suo attesissimo discorso alla Conferenza del suo Partito, Reform UK, a Birmingham.
Al leader nazionalista non poteva andare meglio di cosi, preceduto da un rullo di tamburi deflagrante. Prima l’annuncio della defezione in favore di Reform Uk della fedelissima alleata dell’ex premier Boris Johnson, la biondo platino Nadine Dorries, ospite a sorpresa sul palco con il messaggio: “Il partito conservatore è morto”. Poi la breaking news delle dimissioni della numero due del governo Starmer, la rossa Angela Rayner, vice leader dei laburisti, affossata dallo scandalo evasione fiscale che ha forzato il primo ministro ad un umiliante rimpasto di governo.
“Nello sgretolarsi dei Tory e Labour che stanno dominando la politica britannica da 100 anni, adesso ci siamo noi, un partito patriottico ed in crescita”, ha detto giubilante Farage, tronfio per la sorprendente ascesa nei consensi al 32%, sopra al premier Starmer che a poco più di un anno dalla vittoria elettorale è scivolato al 24%. Addirittura sotto il 26% di Jeremy Corbyn ora alla guida di un nuovo partito di sinistra. Come dire che se i britannici andassero alle urne oggi, invece che nel 2029, Reform Uk che attualmente ha 4 deputati su 650 a Westminster potrebbe imporsi come nuova forza politica al Governo.
I numeri che dà alla sua platea sono ad effetto: “Alla campagna elettorale del 2024 avevamo 30mila membri paganti, nell’ultima ora siamo arrivati a 240mila. Da pochi consiglieri comunali che avevamo solo un anno fa adesso ne abbiamo oltre 900. Per competere alle prossime elezioni avremo bisogno di oltre 5000 candidati“, ha detto Farage che sotto lo slogan ‘The Next Step’ della conferenza di Birmingham ha promesso la “professionalizzazione” dei membri del suo partito (dopo che 15 nuovi eletti alle amministrative sono stati sospesi o espulsi per aver infranto codici di condotta). A spingere Farage verso Downing Street è lo scontento dell’elettorato per lo stato dell’economia e per gli sbarchi di migranti sulle coste della Manica che in campagna elettorale Starmer aveva promesso di bloccare. Senza riuscirci.
Reform Uk ha preparato l’atmosfera di Birmingham, passando l’estate a lanciare benzina sul fuoco dell’immigrazione illegale con tanto di sventolamenti delle bandiere nazionaliste di San Giorgio davanti agli hotel dove sono alloggiati i richiedenti asilo. Di fronte a 12mila simpatizzanti alla conferenza, l’ideatore della Brexit cavalca l’onda e promette che una volta al Governo fermerà i barconi in sole due settimane e reciderà anche l’adesione alla Convenzione Europea per i Diritti Umani per effettuare rimpatri in massa di illegali. “Tra qualche giorno sarò a pranzo con il Primo Ministro dell’Albania e potrei portarne un po’ lì”, scherza sul palco.
Non a caso, Farage ha iniziato la settimana più importante per il partito con una visita al suo amico Donald Trump. Una missione speciale a Washington per ingraziarsi il sostegno del presidente americano e dei giganti tecnologici in nome della libertà di espressione, sparando a zero sulla nuova legge sulla sicurezza digitale varata da Starmer che minaccia anche la diffusione delle sue campagne populiste sui social media. Dalla Casa Bianca Farage ha riportato a Birmingham il motto “Make Britain Great Again”, un obiettivo che prevede anche lo stralcio delle politiche su Net Zero ed energie rinnovabili e la produzione di gas e petrolio Made in England.
La sfida palpabile a Birmingham è quella di mobilitare imprenditori e criptovalute per finanziare la crescita di Reform UK. Il multimilionario e principale finanziatore del partito Zia Yusuf, che già presiede un DOGE (Dipartimento per l’Efficienza Governativa) in seno a Reform, è stato chiamato a guidare un nuovo Dipartimento per i Preparativi al Governo (Department for Preparing for Government) come responsabile delle politiche del partito.
Solo fino a sei mesi fa non erano in molti a credere alla possibilità che un populista che ha portato il Regno Unito fuori dalla Ue potesse entrare al 10 di Downing Street. Adesso Farage sembra procedere su un tappeto volante che toccherà a Starmer riportare a terra insieme alla sua nuova squadra di governo mentre il timer già ticchetta il countdown per le elezioni.
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