Labour party in fermento: la candidatura di Lucy Powell mette in crisi la leadership di Keir Starmer

  • Postato il 12 settembre 2025
  • Di Panorama
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Nonostante abbia rimosso dagli incarichi alcune figure di spicco del suo governo, il premier britannico Keir Starmer deve affrontare ulteriori imprevisti che complicano ulteriormente il suo mandato.

I membri del suo stesso partito, il Labour party, hanno infatti inserito l’ex leader della Camera dei comuni nella lista dei candidati alla vicepresidenza del partito. Si tratta di Lucy Powell: Starmer l’ha rimossa dal suo incarico la scorsa settimana dopo il rimpasto del governo. E, qualora diventasse vice leader del partito, il primo ministro vedrebbe ulteriormente intaccata la sua autorità.

Secondo quanto riportato da Bloomberg, infatti, la competizione per un ruolo chiave nel partito mina ulteriormente la leadership del premier laburista, già ammaccata dopo aver perso due membri di alto profilo nelle ultime settimane. Anche per il Guardian la scelta del vice leader è considerata come «un referendum» per il partito.

Il contesto

Si tratta dell’ultimo tassello di un percorso a ostacoli che sta avendo un effetto domino sulla credibilità di Starmer. La posizione di vicepresidente del partito è vacante dopo le dimissioni, il 5 settembre, di Angela Rayner: la vicepremier nonché vice leader del Labour party aveva spacciato l’acquisto di una casa al mare del valore di quasi un milione di euro come prima residenza per ottenere uno sconto fiscale di 40.000 sterline.

Parallelamente alla sua uscita, il premier aveva rimosso Powell dall’incarico di leader della Camera dei comuni. Il 5 settembre la laburista aveva commentato: «Questo non è stato un periodo facile per il governo. Le persone vogliono vedere cambiamenti e miglioramenti nelle loro vite difficili». E aveva proseguito: «Il futuro della nostra democrazia appare incerto e il parlamento e la politica hanno un ruolo importante da svolgere».

Allo scandalo di Rayner si è poi aggiunto quello più recente dell’ambasciatore britannico negli Stati Uniti, Peter Mandelson, dopo che sono emerse le sue vecchie frequentazioni con Jeffrey Epstein. Starmer, dopo averlo difeso a spada tratta, l’ha rimosso ieri dall’incarico. Ora, con la candidatura di Powell, il premier continuerà a guardarsi le spalle.

La sfida per Starmer

L’ex leader della Camera dei comuni, che è in lizza insieme al ministro dell’Istruzione Bridget Phillipson, potrebbe dare filo da torcere a Starmer in materia di welfare, di spesa pubblica e del conflitto a Gaza.

Per alcuni membri del partito la votazione sul vice leader si inserisce nel contesto di una “proxy war” tra il primo ministro e il sindaco di Greater Manchester, Andy Burnham. Quest’ultimo viene visto come un potenziale successore di Starmer e ha appoggiato la candidatura di Powell. Non stupisce quindi che la preferita da Downing Street 10 sia la rivale Phillipson.

Le dichiarazioni di Lucy Powell

Intanto Powell ha commentato la sua candidatura, dichiarando: «Questa non è una competizione che mi aspettavo né che nessuno di noi desiderava, ma dobbiamo sfruttarla per concentrarci su come il nuovo vice leader possa fungere da ponte tra tutte le componenti del nostro movimento e aiutare il governo a realizzare il cambiamento progressista di cui il Paese ha bisogno».

E ha aggiunto: «Sono laburista fino al midollo. Lotterò sempre per il nostro partito, per i nostri valori e per le nostre tradizioni. In un momento in cui ci sono forze che cercano di diffondere divisione e odio, il partito laburista deve essere la voce dell’unità e della speranza».

La traiettoria del Labour party e quindi di Starmer verrà decisa il prossimo mese, quando i membri del partito voteranno. Il 25 ottobre verrà reso noto chi l’avrà spuntata tra Powell e Phillipson.

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Panorama

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