La volta giusta
- Postato il 5 novembre 2025
- Di Il Foglio
- 1 Visualizzazioni
La volta giusta
"Solo quando ci riconosciamo possiamo chiamarci. Esistiamo l’uno per l’altra. In fondo, è la base di ogni rapporto umano. Persino di quello che abbiamo con noi stessi”. Conoscersi per riconoscersi. E’ questo uno dei tragitti che compie Lucilla, trentenne con un nome fatto di luce, che si trasferisce in un piccolo borgo sulle Alpi Marittime per ridare vita a una locanda. Ha partecipato a un bando insieme al suo compagno – Enrico – e insieme hanno deciso di intraprendere questa avventura, di ricominciare con un progetto comune. Ma Enrico tarda ad arrivare e Lucilla si trova sola, in un luogo sconosciuto e in una vita che ancora una volta non sente giusta per sé. La montagna però non la lascia sola, anzi. Le fa ampliare lo sguardo. A partire dagli incontri che Lucilla fa con i pochi abitanti di quel piccolo paesino: il vecchio Eliseo, Nives – madre di tre figli che, nonostante una vita affollata, riesce ad essere sempre una presenza, Libero, un architetto con il cuore diviso tra la montagna e i suoi progetti a valle e Daisuke, un turista giapponese che comunica solo con il traduttore e che, nei suoi modi calmi e contemplativi, cela un segreto. Come un segreto cela ciascuno degli abitanti del borgo, un mistero che a volte è soltanto la storia di ciascuno, fatta di luce ed ombre, di giri larghi che riportano sempre al punto. Ovvero sé stessi e ciò che si desidera davvero. A contatto con la montagna e l’incedere delle stagioni, in una vita che risplende più nel fare che nel dire, Lucilla pian piano fa chiarezza, distinguendo i desideri dalle paure. Per farlo, deve entrare in contatto con sé stessa, lasciare indietro un pezzo di come si è sempre saputa e trovare un’altra strada. Lo sguardo degli altri le è compagno in questo cammino, uno sguardo paziente e amorevole, che la aiuta a stare nel presente, a guardare ciò che c’è e non ciò che manca. Senza rinnegare le ferite del passato ma provando a osservarle da un punto di vista diverso, più giusto poiché più vero. Ancora una volta, per volere bene a sé stessi sembra che la chiave sia accogliere quello che c’è, avere la pazienza di guardare e ascoltare. Così rinasce il desiderio che si fa spazio nel cuore e nella mente di Lucilla e le permette infine di scegliere per sé ciò che è giusto ovvero, forse, ciò che la rende ultimamente libera. E quindi che la fa appartenere. Come le ricorda il piccolo Tobia che a tutti quelli che incontra chiede “Di chi è la mamma?” ovvero A chi appartieni? Di chi ti prendi cura?. Con la consueta grazia, Lorenza Gentile ci restituisce una storia di rinascita. Un’occasione per riconoscersi e per guardare al proprio, di desiderio.
Lorenza Gentile
La volta giusta
Feltrinelli, 320 pp., 18,50 euro