La Vittoria del riso: la ricerca genetica ricomincia da tre (campi)
- Postato il 13 maggio 2025
- Di Il Foglio
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La Vittoria del riso: la ricerca genetica ricomincia da tre (campi)
Il 15 maggio il Mase ha detto sì. Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha approvato la nuova richiesta di sperimentazione in campo di piante di riso che potrebbero tollerare meglio le endemiche infezioni del fungo patogeno Brusone: un riso che così avrebbe una minore esigenza di far ricorso a fungicidi. Si direbbe un riso “sostenibile”, se il termine non fosse inflazionato. Forse sarebbe meglio definirlo un riso “sost-edibile”, nel senso che tiene insieme il minore impatto ambientale con una buona resa produttiva, senza la quale l’innovazione si tradurrebbe in un danno economico per le aziende che quindi le rifiuterebbero. Ottenere minori trattamenti con agrofarmaci e una buona produzione consente di tenere insieme sia le esigenze dei consumatori che quelle dei produttori, ma anche di non dover compiere tutte le scelte agricole in funzione delle sovvenzioni comunitarie alla produzione che hanno limitato le scelte degli imprenditori.
Più ricerca, più innovazione, maggiore possibilità di scelta, maggiore autonomia, minore impatto ambientale e più opportunità per le nuove generazioni, sia di scienziati che di agricoltori. Queste le speranze affidate alla sperimentazione del riso progettato da Vittoria Brambilla e Fabio Fornara dell’Università Statale di Milano, col sostegno della Fondazione Bussolera Branca di Mairano di Casteggio (Pavia), che da un quarto di secolo incoraggia – come recita l’articolo 33 della Costituzione – la ricerca scientifica e più in generale la diffusione della cultura artistica e del miglioramento delle coltivazioni agricole: tutto questo grazie a Fabio Cei e a Roberto Schmid. Si tratta di scelte ambiziose e visionarie per provare a trovare soluzioni nuove a problemi antichi (come sono, appunto, le micosi delle piante). Scelte e impegno nel segno dell’ottimismo della ragione e del ragionamento, dopo che l’anno scorso le stesse piante di riso, editate con la tecnica del Crispr, sono state vandalizzate da anonimi nostalgici di tempi passati a loro ignoti, ostili al progresso scientifico e incuranti dei sogni delle ragazze e ragazzi che fanno ricerca scientifica (per adesso ancora) in Italia.
Si tratta di una sperimentazione in condizioni reali di campo che quest’anno si svolgerà su tre distinte risaie: a Mezzana Bigli presso l’azienda di Federico Radice Fossati, che oggi 17 maggio festeggia con questo riso Tea (tecniche di evoluzione assistita) mezzo millennio di attività – altro che nostalgia dei tempi andati! Un secondo campo sarà allestito presso l’Ente Risi, sempre in provincia di Pavia, in una struttura deputata a valutare e magari in futuro a trasferire le migliori varietà di riso agli imprenditori agricoli. Un terzo campo sarà in provincia di Novara, in un’azienda particolarmente colpita negli anni dal fungo patogeno Brusone, quindi con l’obiettivo di collegare ricerca scientifica e problematiche reali della nostra agricoltura: una ricerca di prossimità, per affrontare le difficoltà dei nostri agricoltori. Un modo per permettere a scienziati e agricoltori di offrire al paese nuove soluzioni e nuove opportunità, perché ognuno faccia la sua parte per risollevare l’economia e le produzioni agricole, senza nascondersi nelle sovvenzioni a pioggia o nelle tutele tanto facili, quanto illusorie ed effimere. Un bel segnale per un paese che non può stare fermo.