“La vita prima della divisa”. Rimosso il generale dei Carabinieri Oresta, polemica sull’Arma dopo il discorso agli allievi – Video La7
- Postato il 7 luglio 2025
- Cronaca
- Di Il Fatto Quotidiano
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“La nostra vita è superiore a qualunque istruzione o procedura”. È una delle frasi che hanno segnato la fine dell’incarico del generale Pietro Oresta, fino a pochi giorni fa comandante della Scuola Allievi Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri di Firenze. Un saluto affettuoso agli allievi in congedo, pronunciato il 27 giugno scorso, si è trasformato in un caso istituzionale, infiammando il dibattito sul valore del benessere psicofisico all’interno delle forze armate italiane.
Durante la cerimonia di consegna delle lauree al 12° corso, Oresta ha usato toni inusuali e confidenziali. In un video circolato rapidamente sui social e ripreso dal TgLa7, si sentono parole che molti hanno interpretato come un invito a rimettere l’umano al centro del ruolo militare: “Aiutare un’anziana ad attraversare la strada ha più impatto di trovare 300 tonnellate di cocaina e arrestare 20 persone. Batman, Robin, Rambo, non ce ne frega niente. Bisogna fare le nostre cose. Quando arriverete al reparto, cercate la palestra, il centro estetico, il distributore più economico. Poi faremo il nostro dovere, lo faremo bene. Ma la vita e la famiglia sovrastano qualunque procedura.”
Il Comando Generale ha reagito con fermezza. In una nota interna, ha motivato l’avvicendamento richiamando il principio della disciplina come atto di fedeltà assoluta. Messaggi di questo tipo, soprattutto in un luogo simbolico come la caserma Baldissera, dove un anno fa una giovane allieva si è tolta la vita, non sono stati ritenuti compatibili con il contesto istituzionale.
Intervistato da Il Tempo, Oresta si è detto “sinceramente dispiaciuto” e ha riconosciuto che le parole, pronunciate “di getto” in un momento emotivo, potevano essere formulate meglio. Ma ha ribadito il senso del messaggio: “Era un saluto affettuoso, come un padre ai figli. Volevo dire di non sottovalutare i piccoli gesti. Prevenire una truffa a un anziano è una grande operazione di servizio.”
E ancora: “Non volevo sminuire la funzione del carabiniere, ma ricordare che la salute individuale incide anche sulla qualità del servizio.”
Alla vigilia della cerimonia, il generale aveva percepito tra gli allievi e le famiglie un senso di ansia per le nuove destinazioni: “Il mio era un messaggio di rassicurazione: troverete in quelle comunità una nuova famiglia.”
A sostegno di Oresta si è espresso apertamente il sindacato dei Carabinieri Unarma. Il segretario Antonio Nicolosi ha denunciato l’episodio come emblematico di un sistema che fatica ad accettare l’umanità tra i ranghi: “Quando un generale parla ai suoi uomini come un padre, e non come un algoritmo, scatta subito la reazione: via. Forse si preferiscono ufficiali-soldatino, che tacciano e obbediscano.”
Unarma ha puntato il dito contro il clima di rigidità interna, sottolineando che “burnout, stress, suicidi e disagio psicologico non sono invenzioni sindacali, ma ferite aperte”. E chi prova a parlarne, viene rimosso.
Nel frattempo, il generale è stato messo in licenza e si attende l’assegnazione di un nuovo incarico.
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