La vita da Nobel di Demis Hassabis

  • Postato il 9 ottobre 2024
  • Di Focus.it
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A 4 anni era un bambino prodigio degli scacchi, a 13 già un maestro. A 9 anni ha imparato a programmare da solo su un computer ZX Spectrum pagato con le vittorie scacchistiche, dopo aver studiato sui manuali. Ha finito gli studi superiori due anni in anticipo e ha dovuto aspettarne uno prima di iscriversi all'Università. In quell'anno sabbatico è diventato programmatore di videogame, co-dirigendo l'ideazione di Theme Park, un videogioco gestionale che ha venduto milioni di copie. Quindi la laurea in informatica a Cambridge, un dottorato in Neuroscienze cognitive all'University College London, studi al MIT e ad Harvard. A riguardare la biografia di Demis Hassabis, neovincitore del Nobel per la Chimica 2024, viene da pensare che il Premio non sia che un riconoscimento a una carriera scientifica iniziata molto presto, e assai diversa da quella accademica tradizionale.. Gli studi sulla memoria. Giocatore di scacchi, neuroscienziato, sviluppatore. L'impressione è che ognuna delle tre anime del 48enne londinese di origini greco-cipriote e singaporiane, appena premiato dall'Accademia reale svedese delle Scienze insieme al collega John Jumper (l'altra metà del Nobel è spettata allo statunitense David Baker), sia indispensabile per la completezza delle altre. Come neuroscienziato, Hassabis ha compiuto ricerche sulla memoria, l'immaginazione e le amnesie. Ha sempre avuto in testa l'idea di approfondire i meccanismi della memoria umana per poi applicarli alle macchine. Nel corso del suo PhD ha dimostrato per la prima volta che i pazienti con una lesione all'ippocampo nota per provocare amnesia sono anche incapaci di immaginarsi mentre compiono nuove esperienze. Ci deve dunque essere un collegamento tra l'immaginazione e la rievocazione di ricordi episodici. I follow-up di questo studio sono stati definiti da Science una delle 10 scoperte scientifiche dell'anno nel 2007.. Allenate sui videogame. Hassabis ha usato le sue ricerche sul cervello per sviluppare migliori reti neurali. Nel 2010 ha co-fondato DeepMind assieme a Shane Legg, filosofo e ricercatore nel campo dell'IA, e al neuroscienziato Mustafa Suleyman. «Esaminiamo gli studi di neuroscienza più all'avanguardia e selezioniamo i princìpi chiave su come funzionano le menti - disse all'epoca - cercando di tradurre il tutto in un algoritmo». DeepMind iniziò a sviluppare potenti modelli di AI allenandosi proprio nei videogiochi tanto cari al suo fondatore. Hassabis ha raccontato che i videogame di Atari come Space Invaders o Pong erano un ambiente perfetto per testare le reti neurali.. Le vittorie a Go, un anticipo di altri traguardi. Dopo essere stata comprata da Google nel 2014, la DeepMind fece notizia per aver conquistato quello che a lungo era stato considerato il Sacro Graal dello sviluppo dell'AI: battere il campione mondiale umano di Go, un antico gioco da tavolo cinese. Si tratta di un gioco strategico in cui bisogna conquistare territorio spostando e mangiando pedine su una scacchiera, e in cui il numero possibile di configurazioni delle pedine è maggiore sia delle possibili configurazioni di una partita a scacchi sia del numero di atomi stimati per l'intero Universo. E chissà che il pedrigree da maestro di scacchi di Hassabis non abbia ispirato questa sfida. In effetti, AlphaGo è riuscito nell'impresa imparando a interpretare le possibili configurazioni delle pedine sulla scacchiera, anziché analizzando una ad una tutte le possibili mosse. Un'abilità che per Hassabis non è mai stata finalizzata a vincere a un gioco da tavolo: Go non era l'obiettivo finale, ma solo un mezzo per sviluppare migliori modelli di AI. Forte di questa e altre vittorie, il team di Hassabis si è lanciato a capofitto nella competizione CASP sul ripiegamento delle proteine. Con gli esiti rivoluzionari per la medicina che ora conosciamo e che sono valsi il Nobel ad Hassabis, Jumper e Baker. .
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Focus.it

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