“La velocità come antidoto alla solitudine”, così scriveva il 22enne che ha travolto una donna e poi si è suicidato
- Postato il 25 febbraio 2025
- Cronaca
- Di Il Fatto Quotidiano
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“Premi il pedale sull’acceleratore e la velocità diventa un antidoto alla solitudine”. Ma guidare così forse è “una fonte di paura”, “serve equilibrio, tra passione e responsabilità”. Le parole di Pavel Garbarino, 22 anni, scritte in un e-book che potrebbero celare un ossessione per la velocità che ha portato all’incidente in cui è morta una 35enne come riporta il Corriere della sera. Sabato sera, alle 20.52, ha travolto e ucciso Barbara Wojcik, che era in sella a uno scooter, poi si è tolto la vita con un cutter.
Il ragazzo, operaio alla municipalizzata Aster, era alla guida della sua Jeep quando ha invaso la corsia opposta e ha colpito il Kymko della donna, senza alcun tentativo di frenata. Dopo l’impatto è sceso dall’auto, ha riconosciuto la vittima, che aveva visto più volte in un circolo di Sant’Olcese, ha aperto il cofano e si è tagliato la gola. I carabinieri di Sampierdarena non hanno dubbi sulla dinamica. Garbarino aveva riottenuto la patente da appena una settimana, dopo che gli era stata sospesa per una decurtazione di sei punti. Solo qualche settimana fa, mentre era alla guida di un’Ape durante un turno di lavoro, aveva investito un’altra donna, ferendola in modo lieve. Nel 2022 un altro incidente, questa volta in moto, lo aveva costretto a una lunga convalescenza: “Rischiava di perdere le gambe”, ha raccontato il padre, sconvolto.
A Sant’Olcese la tragedia ha lasciato sgomento. L’ex sindaco Adriano Sanna, oggi consigliere regionale, è stato tra i primi ad arrivare sul luogo dell’incidente: “È un dramma nel dramma”. Barbara Wojcik lascia un figlio di 13 anni. “Suo padre è corso da lui per avvertirlo, non voleva che lo sapesse dai social” racconta l’avvocato Giuseppe Maria Gallo, legale della famiglia. Anche la madre di Pavel, ieri in lacrime in Comune, è distrutta dal dolore. Da un punto di vista giudiziario, il caso è chiuso: morto l’investitore, morta la vittima. Ora resta solo il lutto di due famiglie e di un’intera comunità. “Non ci sono parole, solo dolore”, ha dichiarato la sindaca di Sant’Olcese, Sara Dante.
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