La Ue perfeziona la lista di beni statunitensi da colpire in caso di mancato accordo sui dazi

  • Postato il 23 luglio 2025
  • Economia
  • Di Il Fatto Quotidiano
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L’Unione europea cerca la pace ma prepara la guerra. Il negoziato sui dazi con gli Stati Uniti e difficile,la Germania si avvicina alla posizione più intransigente della Francia e si rifinisce la lista delle merci statunitensi da colpire in caso di mancato accordo. La Commissione Ue ha proceduto ad unificare i due elenchi di contro-dazi finora messi a punto, una prima lista di misure da 21 miliardi, una seconda da 72 miliardi , e nei prossimi giorni sottoporrà le contromisure ai Paesi membri. Nella lista sono inclusi, tra gli altri, aerei della Boeing , automobili prodotte negli Stati Uniti e whisky bourbon.

La lista di contro-dazi non scatterà comunque fino al prossimo 7 agosto. Lo spiega un portavoce della Commissione Ue sottolineando che l’esecutivo europeo sta lavorando “a potenziali nuove contromisure”. “La priorità è il negoziato ma parallelamente continua la preparazione delle contromisure”, sottolinea il portavoce.

“L’obiettivo principale dell’Ue è raggiungere un risultato negoziato con gli Stati Uniti. Sono in corso intensi contatti a livello tecnico e politico. Il commissario Sefcovic parlerà con il segretario al Commercio statunitense Lutnick questo pomeriggio, poco prima che la Commissione informi gli Stati membri dell’Ue nel Coreper (comitato dei rappresentati permanenti, ndr)”, fa sapere il portavoce della Commissione europea per il Commercio, Olof Gill.

La lista di beni è comunque un’opzione ritorsiva relativamente soft. Lo scontro assumerebbe un altro tenore se Bruxelles mettesse nel mirino servizi e non merci. In questo ambito gli Usa vantano un surplus nei confronti dell’Europa. L’Unione europea esporta verso gli Usa più beni di quanti non ne importi (503 miliardi di euro contro 347, con un surplus di 156 miliardi), ma rimane il più grande mercato al mondo, anche per gli Usa. Le cifre si riavvicinano se si considerano pure i servizi. L’Ue paga agli Usa 427 miliardi, al contrario gli Stati Uniti comprano servizi dall’Europa per 318 miliardi con un surplus di 108 miliardi.

Secondo quanto riportano diverse fonti, in ambito negoziale Washington sta esercitando pressioni sul fronte del trattamento dei colossi web statunitensi e sul capitolo farmaceutico. Tra le richieste americane, viene spiegato, figurerebbe l’esclusione delle aziende del tech a stelle e strisce dall’applicazione di alcune disposizioni dei regolamenti europei, oltre a proposte di semplificazione normativa. Il confronto ruota attorno a una soglia tariffaria del 15%, ma a preoccupare la Commissione è il rischio che un’eventuale intesa non trovi il necessario consenso tra i Paesi membri e l’imprenditoria.

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Il Fatto Quotidiano

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