La trebbiatura e il grano, è tempo di festa a Guardavalle

  • Postato il 25 luglio 2025
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La trebbiatura e il grano, è tempo di festa a Guardavalle

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A Guardavalle l’undicesima edizione della Festa del grano, per condividere il rito di ringraziamento e il senso ritrovato di un legame ancestrale con la terra


Dopo dodici mesi di cure e di attese, è giunto finalmente il tempo della mietitura e del raccolto. È il momento della Festa del grano e della trebbiatura, giunta alla XI edizione. A Guardavalle (Cz) da oggi a domenica 27 luglio. La rievocazione storica è organizzata dall’Associazione Pietrarotta, che raggruppa due aziende tra le più importanti del territorio, l’Agricola Squillacioti e la Ussia Macchine Agricole, per ringraziare la terra e condividere un rito comunitario di gioia e gratitudine nei confronti di Madre natura.

L’azienda agricola Squillacioti di località Pietrarotta di Guardavalle torna ad aprire le porte di casa al pubblico per condividere il rito di ringraziamento e il senso ritrovato di un legame ancestrale con la terra. Non a caso la festa è concepita per le famiglie, nessuna generazione esclusa: dai bimbi ai nonni, e si svolgerà fra le spighe di Senatore Cappelli. Una festa che si protrarrà fino a notte fonda, da oggi fino a domenica, con corredo di prodotti buoni e sani apparecchiati a cielo aperto, laboratori per i più piccoli, istallazioni d’arte fra i campi, vino del territorio, e naturalmente spettacoli e musica dal vivo. E come in ogni festa dell’abbondanza degna di questo nome non mancheranno i banchetti di prodotti tipici.

LA FESTA DEL GRANO A GUARDAVALLE, UN MODO PER CUSTODIRE IL FUTURO

Perché custodire il futuro significa avere cura della vita, anche della terra, in tutte le stagioni, mission che guida l’avventura dell’azienda agricola Squillacioti, che da qualche anno ha costruito sul posto anche un molino di ultima generazione, e della società dei fratelli Ussia, che per la tre giorni ha organizzato sui campi una Expo di macchine agricole. O i festeggiamenti rivolti a Demetra nella civiltà magnogreca, dea del grano e della fertilità dei campi, alla quale si tributavano feste e sacrifici alla fine della semina e all’inizio della raccolta. L’eco di quei riti fra sacralità e paganesimo risuona nel vasto territorio dell’antica Kaulon, dove ultimamente sono stati rinvenuti reperti importanti, durante alcuni scavi archeologici, riconducibili al questo culto.

Festeggiamenti replicati nel calendario contadino, mutuandone simbologia e sensi, la festa fatta di cibo, musica e balli fino a notte fonda, il senso di comunità e di condivisione della pasta fatta a mano, del pane e della tavola, la gratitudine ultraterrena e la gioia tutta mondana del ritrovarsi e banchettare riconnettendosi con la natura. Sono gli ingredienti che condiscono anche l’undicesima edizione della Festa del grano e della trebbiatura di Località Pietrarotta di Guardavalle. Un evento che oltre a rievocare con diversi momenti tali riti, quest’anno ripropone il Festival degli spaventapasseri, che un tempo costituivano le “sentinelle dei campi”.

UNA FESTA IMMERSA NELLA NATURA

Una festa immersa nella natura, dove anche i visitatori diventano protagonisti dei momenti salienti, indossando le attrezzature di un tempo, prima di cimentarsi a contatto delle spighe da mietere, fino all’atto della trebbiatura. Un’edizione ancora più speciale, dunque, quella del 2025, per la programmazione attenta a ripristinare elementi culturali importanti per la valorizzazione di un prodotto che, un tempo, rappresentava “l’oro” non solo per le famiglie dell’intero comprensorio. Basti pensare che i campi dorati di Guardavalle facevano parte dei “granai del Regno”, per la quantità e la qualità del prodotto.

Storia, antropologia culturale, impresa, tutti momenti che verranno rappresentati mediante dimostrazioni pratiche delle attività più significative legate al grano e suoi derivati, accompagnate da incontri culturali, spettacoli, laboratori didattico-creativi, contest e gastronomia. E in apertura delle tre giornate, caratterizzate anche dall’evento di osservazione del cielo con i telescopi e gli esperti del Planetario Pitagora, che serve a sottolineare il legame sempre esistito tra agricoltura e astronomia, la presentazione di un libro sul carciofino selvatico, scritto dalla specialista in scienze dell’alimentazione, Lucia Bova, originaria proprio di Guardavalle.

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