La Svizzera stanzia oltre un miliardo di dollari per ammodernare i suoi bunker. Ogni cittadino ha un posto segreto riservato
- Postato il 29 ottobre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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I timori della prosecuzione dell‘operazione speciale russa, cioè dell’invasione dell’Ucraina, Mosca che spinge ai confini orientali della Nato. La paura di una guerra nucleare ma anche di un conflitto combattuto con armi convenzionali. Sono queste le ragioni che hanno spinto la Svizzera a stanziare un fondo da 1,2 miliardi di dollari disponibile per i prossimi 15 anni con lo scopo di ammodernare i bunker sotterranei, nel Paese in cui “il diritto a un rifugio personale è sancito dalla Legge federale sulla protezione della popolazione, introdotta nel 1963″ e che “è disseminato di una rete di circa 370mila rifugi personali che garantiscono un posto assegnato segretamente a ciascuno dei suoi quasi 9 milioni di residenti“. Spazi che oggi sono per la maggior parte destinati a uso civile, come le cantine. Ma ci sono anche i grandi garage sotterranei come Urania, parcheggio di sette piani sotto terra a Zurigo che può ospitare “fino a 11mila persone in caso di emergenza con acqua potabile, generatori di corrente di emergenza, filtri per il gas e un sistema di comando”.
A scrivere dei piani di Berna è il Washington Post: il governo vuole dunque riorganizzare la sua vasta rete di rifugi personali e siti di protezione civile proprio a causa delle tensioni geopolitiche a livello globale. Con la fine della Guerra Fredda il tema dei bunker sembrava appartenere al passato, ma i rischi di oggi – con l’Europa che sposa la politica del riarmo e i singoli stati nazionali, Germania in primis, che puntano a una maggiore militarizzazione – hanno riportato questo aspetto in primo piano. Dopo il 2011 l’obbligo di costruire rifugi personali era stato quasi abolito, ma il disastro di Fukushima e la guerra in Ucraina hanno fatto cambiare le cose: a oggi molti bunker sono stati venduti ai privati e sono diventati anche “musei, fungaie o per la stagionatura perfetta di formaggi”.
La Svizzera possiede un numero di bunker pro capite superiore a qualsiasi altra parte del mondo, sufficiente a garantire un rifugio a ogni singolo residente in caso di crisi. Il bunker di Sonnenberg a Lucerna è oggi per lo più un museo. Costruito originariamente nel 1971 per proteggere fino a 20mila persone, è rimasto uno dei più grandi rifugi nucleari del mondo fino al 2002, quando la sua capacità è stata ridotta a 2.000 persone per migliorare l’efficienza e ridurre i costi.
Il quotidiano americano dà conto della nuova ordinanza della protezione civile, che entrerà in vigore nel 2026 e “che prevede l’ammodernamento di 200 bunker più grandi, per un costo totale di 276 milioni di dollari in 15 anni. Aumenterà anche la quota che i costruttori edili dovranno versare alle autorità locali per finanziare i rifugi pubblici, passando da circa mille a oltre 1.700 dollari a persona”. Il fondo da 1,2 miliardi di dollari servirà per il riammodernamento dei “vecchi sistemi di ventilazione e filtrazione dei bunker esistenti, che stanno raggiungendo la fine del loro ciclo di vita di 40 anni”. E l’esercito chiede ad aziende e start up di presentare idee e piani innovativi per modernizzare le strutture esistenti e renderli “nodi difensivi difficili da attaccare”. Secondo il governo svizzero, continua il Wp, “molti dei 370.000 bunker presenti in Svizzera si trovano in condomini, mentre altre 1.700 strutture sono destinate a posti di comando e ospedali da campo”. Ogni cittadino ha un posto assegnato, ma la collocazione specifica è mantenuta segreta.
La situazione in Norvegia e in Germania – A gennaio, la Norvegia ha reintrodotto il mandato dell’epoca della guerra fredda di costruire rifugi antiaerei in tutti gli edifici residenziali di nuova costruzione, un requisito che la Svizzera ha mantenuto ininterrottamente dal 1963. In Germania, che ha recentemente approvato una legge innovativa per finanziare miliardi di nuove spese militari, la questione di come e se costruire bunker civili è di nuovo oggetto di un attivo dibattito pubblico. Ispirandosi in parte agli sforzi compiuti in Germania e Norvegia, nel marzo di quest’anno l’Unione Europea ha rilasciato dichiarazioni ufficiali che esortano i residenti a tenere sempre a portata di mano una scorta di emergenza contenente scorte per 72 ore. L’esposizione alla guerra e ai disastri causati dall’uomo è più forte che in qualsiasi altro momento dalla fine della guerra fredda.
Cosa prevede la legge in Svizzera – Una legge promulgata più di 60 anni fa stabilisce che ogni singolo residente abbia riparo in caso di attacco. Ogni nuovo edificio residenziale deve includere un bunker in loco, oppure i costruttori sono tenuti a stanziare fondi per un bunker pubblico nelle vicinanze, gestito dallo Stato. Di conseguenza, la Svizzera ospita 370mila bunker progettati per proteggere i civili sottoterra per un periodo che va da poche ore a due settimane. I sistemi di ventilazione hanno una durata di circa 40 anni e neutralizzano gli effetti delle radiazioni, del fallout nucleare e delle armi chimiche e biologiche.
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