La Supercoppa senza big mette nei guai la Lega Serie A
- Postato il 27 febbraio 2025
- Atalanta
- Di Panorama
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La Supercoppa senza big mette nei guai la Lega Serie A
Il clamoroso fallimento della Juventus in Coppa Italia, eliminata dall'Empoli che sfiderà in semifinale il Bologna spendendo alla finale di Roma un outsider, complica i piani della Lega Serie A in vista della Supercoppa italiana da programmare per il mese di gennaio 2026. Ai nastri di partenza, regolamento attuale alla mano, ci saranno infatti la vincitrice e la seconda del campionato, chi alzerà al cielo la Coppa Italia e la finalista, con qualche deroga in caso di sovrapposizioni.
In ogni caso, è già da ora sicuro che con il format della Final four una tra Empoli e Bologna sarà iscritta di diritto. E che sarà molto per trovare il Milan bisognerà immaginare che superi l'Inter nel doppio derby di aprile mentre la partecipazione della Juventus è legata al momento all'ipotesi che i bianconeri riescano ad agganciare la terza posizione in campionato qualora l'Inter dovesse finire nelle prime due o in finale di Coppa Italia. Esiste in linea teorica anche lo scenario che porta alla Supercoppa da quarti, ma è molto remoto.
Non è da escludere che accada ad entrambe. Significherebbe per la Lega Serie A dover cercare di piazzare sul mercato un'edizione con appeal limitato rispetto all'ultima, che ha visto sfidarsi a Ryiadh le tre grandi del nord più l'Atalanta. Nel 2024 la presenza di Napoli, Fiorentina e Lazio con l'Inter aveva fatto storcere il naso all'Arabia Saudita e restituito l'immagine di stadi vuoti e poco interesse.
Gli arabi che si sono assicurati altre due edizioni nei prossimi quattro anni al prezzo, in caso di Final Four, di 23 milioni per ogni occasione, ridotto se si tratta di una partita unica. In alternativa la possibilità per i vertici della Lega Serie A di andare altrove e la speranza coltivata di potersi indirizzare verso Stati Uniti e Canada alla vigilia del Mondiale dell'estate 2026. Va ricordato che i club si sono tenuti le mani libere per definire di volta in volta il format e così, in assenza di un'offerta vantaggiosa o dello scenario di poter andare ad occupare un mercato considerato interessante in chiave futura, nel 2026 non si può escludere nulla. Nemmeno che si torni alla finale e basta, magari da giocare in Italia se non si può offrire la certezza di un big match agli investitori stranieri, alleggerendo di conseguenza un calendario che sarà iper compresso tra il Mondiale per Club dell'estate 2025 e quello vero e proprio del 2026.
Il tempo limite per decidere sarà il prossimo aprile, quando i giochi non saranno fatti e non si potrà garantire la presenza delle big, ma ci sarà la certezza dell'outsider. Ecco perché la possibilità che si cambi format è concreta (molti club hanno spinto in questi anni per tornare indietro) e lo stesso vale per l'opzione Italia e non estero.
Tornano d'attualità le parole di Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega Serie A, pronunciate in Arabia Saudita a gennaio: "Non vogliamo escludere l’Italia, potremmo farlo anche per meno soldi. Non è un tema di soldi: si fa una valutazione solo in base a questo, ma il tema è la costruzione di un mercato e di una relazione. Non basta una partita, ma una relazione costante nel tempo".
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