La storia del Cantiere Infanzia di Roma: così un edificio abbandonato è diventato un punto di riferimento del Quarticciolo

  • Postato il 1 novembre 2025
  • Società
  • Di Il Fatto Quotidiano
  • 3 Visualizzazioni
Era il 2000 quando Cantiere Infanzia aprì per la prima volta, all’interno di uno stabile abbandonato, le sue porte alla cittadinanza. Venticinque anni dopo quelle stesse porte continuano ad aprirsi per i bambini e i ragazzi del Quarticciolo, quartiere a est della capitale.
La struttura infatti ospita ancora oggi al suo interno il nido “Oltre il Giardino” (per neonati dai 12 ai 36 mesi) e la ludoteca “Il Pifferaio Magico” (per bambini dai 3 ai 12 anni), realtà che in questi anni sono diventate un punto di riferimento per gli oltre 3 mila minori che le hanno frequentate nel corso del tempo. E così per celebrare la conferma dell’affidamento da parte del comune di Roma Capitale alla Cooperativa Nuove Risposte, la struttura ha organizzato una giornata di festa alla quale hanno partecipato le famiglie e il corpo insegnanti.
L’immobile, che fa parte del patrimonio dell’amministrazione capitolina, fu costruito nel 1987 come asilo nido e poi abbandonato. Nel 1997 è stato completamente recuperato dalla Cooperativa Nuove Risposte, con un investimento da un miliardo di vecchie lire.
“Questo edificio era stato costruito per un asilo nido – racconta Elisa Paris, amministratrice delegata della Cooperativa Nuove Risposte – ma è stato subito abbandonato e occupato. Noi ci siamo resi disponibili a prelevare la struttura e a metterla a posto con i nostri fondi, quelli della cooperativa”.
Gli ambienti interni sono organizzati secondo la visione del pedagogista Loris Malaguzzi, che definiva lo spazio “Il terzo educatore” . “Lo spazio racconta cosa fare, ci aiuta – spiega Patrizia Siani, psicologa dell’età evolutiva che a Cantiere Infanzia ha iniziato come educatrice 25 anni fa ed ora è supervisore pedagogico – i bambini vivono così gli spazi in completa autonomia, gli ambienti sono aperti, fatti di vetrate per permettere di vivere i luoghi interni come quelli esterni”.
All’interno dell’edificio si trovano il “Laboratorio del fare” dedicato ad esperienze creative, la “Bibliobimbi”, una piccola biblioteca a misura di bambino e le corti interne definite “Chiostrine”, spazi verdi allestiti con fioriere. Una realtà molto importante per il quartiere, dicono sia i lavoratori che i frequentatori della struttura, che può essere uno dei modi per arginare i problemi della zona, come lo spaccio e la criminalità e che diventa ancora più importante al Quarticciolo, uno dei 5 quartieri italiani interessati dal decreto Caivano. “Cantiere Infanzia non ha niente a che fare con l’approccio del decreto Caivano – dice Paris – qui c’è un approccio educativo, di servizio ed inclusivo aperto a tutti.”

L'articolo La storia del Cantiere Infanzia di Roma: così un edificio abbandonato è diventato un punto di riferimento del Quarticciolo proviene da Il Fatto Quotidiano.

Autore
Il Fatto Quotidiano

Potrebbero anche piacerti