La speranza del calcio azzurro è nei giovani. Ecco i migliori dell’Under 21
- Postato il 12 giugno 2025
- Di Panorama
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I fenomeni non ci sono. Di chi parliamo? Yamal, Coubarsì, Douè, Cherki, Conceicao e Adeyemi cioè quei ragazzini che tutto il mondo del calcio ha già scoperto e con velocità impressionante e coraggio, tanto coraggio, da parte dei loro club e dei selezionatori sono arrivati alle nazionali maggiori.
Scopriamo i nostri giovani talenti nelle finali dell’Europeo Under 21 che sono al via in questi giorni. Due anni fa di questi azzurri dodici sono arrivati quasi sul tetto del mondo, altri quattro hanno vinto il titolo europeo. E ora, tutti insieme appassionatamente vanno all’assalto di un titolo che ci manca dal 2004 e sarà un caso o forse no ma da quando la nostra nazionale giovanile più importante ha smesso di alzare trofei anche quella maggiore in difficoltà. Un escalation che ha portato alle due mancate qualificazioni ai Mondiali ma non è che prima (nel 2010 e nel 2014) avessimo fatto meglio. Quel ricambio generazionale da tanti invocato un po’ sta mancando, ma se poi nei club questi ragazzi vengono utilizzati poco è difficile che possano crescere. Quel coraggio di cui parlavamano sopra manca agli allenatori di club che fanno una gran fatica ad affidarsi ai giovani, privilegiando troppo spesso l’esperienza a danno della gioventù.
E allora vediamo se sotto la guida di Nunziata quella crescita tanto auspicata può realizzarsi, perchè qua il talento non manca: in difesa ci affidiamo a Pirola e Ghirardi, in attacco ai piccoletti Baldanzi e Gnonto e poi ci sono quelli come Ruggeri e Fabbian che quest’anno hanno già provato il calcio vero, quello dei grandi, quello della Champions con le maglie di Atalanta e Bologna. Poi ci saranno anche Casadei e Coppola, magari non dalla prima partita prchè sono stati utilizzati dalla Nazionale maggiore, ma più avanti. Nessun obiettivo fissato, ma Nunziata nel suo percorso è sempre arrivato molto avanti in queste competizioni e questo è un gruppo che si conosce ed è cresciuto insieme. Ed è già squadra al contrario di quello che hanno fatto vedere quelli utilizzati da Spalletti. Spagna, Slovacchia e Romania (il primo avversario) nel nostro girone, ma quello che conta è soprattutto crescere e far vedere il proprio valore cercando di far capire a tutti che il futuro è qui, è nei giovani. A patto che si abbia il coraggio di puntarci.