“La Spagna non parteciperà ad Eurovision Song Contest 2026 se ci sarà anche Israele”: cinque Paesi minacciano di boicottare l’evento che si terrà a Vienna

  • Postato il 16 settembre 2025
  • Trending News
  • Di Il Fatto Quotidiano
  • 4 Visualizzazioni

Il clima attorno a Eurovision Song Contest 2026, che si terrà a Vienna dal 12 al 16 maggio, si fa più incandescente. La Spagna ha annunciato che non prenderà parte al grande evento se la Unione Europea di Radiodiffusione non escluderà Israele dalla competizione a causa del conflitto in corso nella Striscia di Gaza, che secondo l’Onu ha già causato oltre 65mila vittime civili.

L’annuncio è stato confermato oggi, 16 settembre, dal consiglio di amministrazione di Rtve, l’ente radiotelevisivo pubblico spagnolo, con 10 voti favorevoli, 4 contrari (tutti espressi da consiglieri nominati dal Partito Popolare) e una astensione. Si tratta del primo membro del gruppo Big Five – i principali finanziatori dell’Eurovision – a prendere una posizione tanto netta. Alcuni membri del consiglio di Rtve hanno sollevato dubbi sulla coerenza della decisione, sottolineando che Israele continua a partecipare ad altri eventi internazionali – come il Mondiale di Calcio 2026 o i Campionati Mondiali di Atletica di Tokyo – anch’essi trasmessi dalla stessa Rtve.

“Bisogna fare tutto il possibile affinché Israele non partecipi all’Eurovision”, ha dichiarato senza mezzi termini il ministro spagnolo della Cultura Ernest Urtasun, sostenuto da varie forze politiche di governo, tra cui Sumar, Podemos ed Erc. La Spagna si unisce così a Islanda, Irlanda, Paesi Bassi e Slovenia che hanno già annunciato l’intenzione di boicottare la kermesse canora internazionale in segno di protesta per il conflitto a Gaza e la mancata esclusione di Israele, come già avvenuto per la rappresentanza della Russia per l’invasione in Ucraina.

Dalla sua prima partecipazione nel 1961, la Spagna ha preso parte all’Eurovision per 44 edizioni. L’eventuale assenza nel 2026 – prevista a Vienna dal 12 al 16 maggio – rappresenterebbe un precedente storico. Nonostante il boicottaggio, Rtve ha già annunciato che il Benidorm Fest (utilizzato negli ultimi anni come selezione nazionale per Eurovision) si terrà regolarmente e celebrerà la sua quinta edizione nel 2026.

Oltre alla Spagna, i Paesi del Big Five comprendono Francia, Italia, Germania e Regno Unito. Queste nazioni godono di un accesso diretto alla finale dell’Eurovision, ma soprattutto rappresentano i principali finanziatori dell’Unione Europea di Radiodiffusione. Una loro eventuale uscita o disimpegno avrebbe conseguenze economiche e politiche rilevanti per l’organizzazione.

Secondo fonti vicine dell’Unione Europea di Radiodiffusione, la pressione sta montando. Dopo Paesi Bassi, Irlanda, Islanda ed Slovenia, anche Belgio, Finlandia, Danimarca e Norvegia stanno valutando la possibilità di non partecipare al festival del 2026 in segno di protesta contro la presenza israeliana.

La decisione di Rtve arriva dopo mesi di polemiche sul ruolo di Israele nel concorso musicale, con accuse di strumentalizzazione politica e violazione dei diritti umani. Le regole dell’Eurovision prevedono l’espulsione di un Paese per motivi quali: violazioni delle regole di voto, debiti con l’Unione Europea di Radiodiffusione; manipolazione del televoto; violazioni gravi dei diritti umani o coinvolgimento in conflitti bellici. Quest’ultimo è lo stesso criterio utilizzato nel 2022 per l’espulsione della Russia, dopo l’invasione dell’Ucraina.

La radio-televisione israeliana Kan ha già risposto definendo “ingiustificata” ogni richiesta di esclusione. Il suo direttore, Golan Yochpaz, ha affermato che “Eurovision non può diventare uno strumento politico” e che Israele “rimane una parte importante di questo evento culturale”.

L’Unione Europea di Radiodiffusione, dal canto suo, non ha ancora preso una decisione ufficiale. Il direttore del concorso Martin Green ha dichiarato che l’organizzazione “rispetta il diritto di ogni emittente di decidere se partecipare o meno”, ma ha anche ricordato che una decisione definitiva verrà presa a dicembre, durante l’assemblea generale a Ginevra. L’Ebu ha comunque spostato la scadenza per la conferma della partecipazione da ottobre a metà dicembre. Questa mossa offre maggiore flessibilità alle emittenti, permettendo loro di prendere una decisione definitiva solo dopo che sarà stato stabilito se Israele parteciperà o meno.

L'articolo “La Spagna non parteciperà ad Eurovision Song Contest 2026 se ci sarà anche Israele”: cinque Paesi minacciano di boicottare l’evento che si terrà a Vienna proviene da Il Fatto Quotidiano.

Autore
Il Fatto Quotidiano

Potrebbero anche piacerti