La Spagna ci riprova: via i simboli della dittatura di Franco
- Postato il 25 ottobre 2025
- Estero
- Di Agi.it
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La Spagna ci riprova: via i simboli della dittatura di Franco
AGI - La Spagna prova ancora una volta a "cancellare" i simboli della dittatura franchista. Il governo spagnolo ha annunciato che pubblicherà un elenco di simboli riconducibili al generale Francisco Franco da rimuovere dagli spazi pubblici a 50 anni dalla sua morte. Lo ha riferito il primo ministro socialista Pedro Sanchez in Parlamento. Entro la fine di novembre il governo pubblicherà "un elenco completo dei simboli e degli elementi franchisti, in modo che possano essere finalmente rimossi dal nostro Paese e dalle nostre strade", ha detto Sanchez. Dagli imponenti archi neoclassici alle piazze intitolate ai fedelissimi del regime, i resti del governo di Franco, durato quasi quattro decenni, sono ancora impressi nel paesaggio pubblico spagnolo.
Il gruppo di attivisti Deberia Desaparecer ("Dovrebbe Scomparire"), creato nel 2022 per rintracciare quelle che definisce vestigia illegali della dittatura di destra, afferma che ne esistono ancora più di 6.000. Uno dei più importanti è l'Arco della Vittoria di Madrid, alto 50 metri, costruito negli anni '50 su una trafficata rotonda per celebrare la vittoria dei nazionalisti franchisti sostenuti dai fascisti nella guerra civile del 1936-1939.
L'eredità di Franco resta un argomento controverso
L'eredità di Franco rimane un argomento controverso in Spagna: il 'Caudillo' prese il potere dopo aver rovesciato una repubblica democratica e scatenato una brutale guerra civile che causo' centinaia di migliaia di vittime. Dopo la morte di Franco avvenuta nel 1975, la Spagna ha vissuto una transizione verso la democrazia, ma una radicale legge di amnistia approvata dal Parlamento nel 1977 ha protetto sia i funzionari dell'ex regime che gli attivisti anti-franchisti da procedimenti giudiziari.
I precedenti
Gli sforzi per fare i conti con il passato hanno guadagnato terreno negli ultimi decenni. Nel 2007, l'allora primo ministro socialista Josè Luis Rodriguez Zapatero introdusse la "Legge sulla Memoria Storica", che imponeva alle istituzioni pubbliche di rimuovere l'iconografia franchista dagli spazi pubblici Lo slancio si intensificò nel 2018, con l'insediamento di Sanchez. L'anno successivo, il suo governo ha riesumato i resti di Franco da una basilica sotterranea vicino a Madrid e li trasferì in una tomba di famiglia più discreta per evitare che il luogo diventasse un santuario per i sostenitori dell'estrema destra.
Nel 2022, fu introdotta una nuova "Legge sulla Memoria Democratica" per onorare le vittime della dittatura e fare pressione sulle amministrazioni locali affinché eliminassero i simboli del regime. Le croci in onore dei soldati franchisti sono state rimosse nella regione nord-occidentale della Galizia e nelle Isole Canarie, e la città settentrionale di Santander ha rinominato 18 strade legate al regime.
Ma i tentativi di rimuovere i simboli del franchismo si sono scontrati con la resistenza della destra. Il Partito Popolare, nato dalle ceneri di Alianza Popular fondata da Manuel Fraga Iribarne, ex ministro franchista, ha accusato il governo di voler fomentare la divisione tra gli spagnoli e ha promesso di abrogare la "Legge sulla Memoria Democratica" se tornerà al potere.
Il governo di Madrid ha annunciato circa 100 eventi nel 2025 per commemorare il mezzo secolo dalla morte di Franco e l'inizio della transizione del paese europeo verso la democrazia. Secondo un sondaggio pubblicato all'inizio di ottobre dall'istituto di sondaggi statale CIS, uno spagnolo su cinque, il 21,3%, considera la dittatura franchista "buona" o "molto buona" per la Spagna. La maggioranza, il 65,5%, ritiene che la dittatura sia stata "cattiva" o "molto cattiva".
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