La Space Force accelera i test sullo spazioplano X‑37B. Tutti i dettagli

  • Postato il 29 luglio 2025
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  • Di Formiche
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La Space Force degli Stati Uniti ha annunciato che il prossimo 21 agosto partirà da Cape Canaveral la nuova missione del velivolo orbitale X‑37B. Si tratterà dell’ottavo volo operativo dello spazioplano sviluppato da Boeing, che sarà lanciato verso l’orbita con un razzo Falcon Heavy di SpaceX. A bordo, esperimenti legati alla comunicazione laser tra satelliti e alla navigazione autonoma senza Gps, in collaborazione con la Defense Innovation Unit e l’Air Force Research Laboratory.

Il programma, noto come Otv (Orbital test vehicle), è operativo dal 2010 e rappresenta una delle piattaforme sperimentali più longeve del comparto spaziale americano. Con oltre 4.200 giorni accumulati in orbita tra le precedenti missioni, l’X‑37B è utilizzato per testare tecnologie che potrebbero essere integrate nei sistemi militari del futuro, con un’attenzione crescente a resilienza, autonomia e capacità di manovra orbitale.

L’ultimo volo, l’Otv‑7, si è concluso nel marzo 2025, dopo 434 giorni passati in orbita. La breve distanza temporale con il lancio di Otv‑8, peraltro, è indicativa della volontà della Space Force di accelerare i cicli dei test per il perfezionamento delle capacità di manovra orbitale.

Tra le varie attività di bordo, è prevista una dimostrazione di comunicazioni laser tra satelliti in orbita, sfruttando anche infrastrutture commerciali. L’obiettivo è quello di valutare la possibilità di trasferire dati direttamente nello spazio, senza necessità di downlink verso la Terra. Questo tipo di connessione potrebbe aumentare la resilienza delle architetture spaziali in caso di attacchi cyber o interruzioni a terra, oltre a ridurre la latenza nelle trasmissioni.

Il secondo esperimento riguarderà invece un sensore inerziale quantistico, definito dalla Space Force come il più avanzato mai testato in orbita. Sviluppato dall’azienda Vector Atomic, il dispositivo utilizza l’interferometria atomica per determinare posizione e velocità senza fare affidamento sul segnale Gps. Questo tipo di tecnologia è considerata cruciale per garantire capacità di navigazione autonoma in scenari dove i satelliti di posizionamento sono degradati o inaccessibili, in particolare nelle orbite cislunari e in ambienti operativi caratterizzati da alti livelli di guerra elettronica.

Il modulo di servizio del veicolo, già impiegato per l’Otv‑6, è stato aggiornato per consentire un numero maggiore di esperimenti. Il generale B. Chance Saltzman, comandante della Space Force, ha indicato che l’obiettivo generale della missione è quello di “testare capacità fondamentali per costruire un’architettura spaziale diversificata e resiliente”. 

L’uso di componenti commerciali, come i laser link interoperabili con le reti private, rientra a sua volta nella più ampia strategia della Space Force, volta a integrare assetti pubblici e privati. La missione Otv‑8 si inserisce dunque in una più ampia tendenza a sfruttare assetti riutilizzabili per testare in orbita tecnologie a duplice uso, civili e militari. Il programma resta in larga parte coperto dal segreto di Stato, ma l’elenco dei test ufficialmente comunicati conferma la crescente importanza del dominio spaziale nella pianificazione strategica americana.

Autore
Formiche

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