La sonda Parker ha "accarezzato" il Sole ed è viva
- Postato il 2 gennaio 2025
- Di Focus.it
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L'obiettivo della NASA di inviare strumenti scientifici il più vicino possibile al nostro Sole ha compiuto un passo storico il 24 dicembre 2024, quando la sonda Parker Solar Probe ha realizzato un avvicinamento record alla nostra stella. Sorvolando a soli 6,1 milioni di chilometri dalla superficie solare, la sonda ha battuto il precedente primato, sfrecciando attraverso la corona superiore (la parte più elevata dell'atmosfera della stella), ad una velocità di 692.000 chilometri orari, diventando l'oggetto costruito dall'uomo più veloce di sempre.
La conferma del successo della manovra è giunta nella tarda serata del 26 dicembre, con un segnale che indicava il corretto funzionamento della sonda. Questo passaggio, il primo di una serie a questa distanza, ha permesso alla Parker Solar Probe di raccogliere dati scientifici senza precedenti (che verranno riversati a Terra nei prossimi giorni), aprendo nuove prospettive sulla comprensione della stella.. Incontri ravvicinati. «Volare così vicino al Sole è stato un momento storico per l'umanità nello studio della nostra stella», ha dichiarato Nicky Fox, a capo del Science Mission Directorate della NASA. «Studiando il Sole così da vicino, possiamo comprendere meglio il suo impatto sull'intero sistema solare e cercare mondi abitabili oltre il nostro pianeta».
Lanciata nel 2018, la sonda ha impiegato sei anni per prepararsi a questo cruciale avvicinamento, sfruttando sette sorvoli di Venere per avvicinarsi progressivamente al Sole tramite assistenza gravitazionale. L'ultimo sorvolo di Venere, avvenuto il 6 novembre 2024, ha permesso alla sonda di raggiungere la sua orbita ottimale, un'orbita ovale che la porta a distanza ideale dal Sole ogni tre mesi, sufficientemente vicina per studiarne i processi, ma non troppo da essere danneggiata dal calore e dalle radiazioni.. Passi avanti. «Parker Solar Probe ha sfidato uno degli ambienti più estremi nello Spazio superando ogni aspettativa», ha affermato Nour Rawafi, scienziato del progetto Parker Solar Probe presso il Johns Hopkins Applied Physics Laboratory (APL), che ha progettato, costruito e gestito la sonda. «Questa missione sta inaugurando una nuova era d'oro dell'esplorazione spaziale, avvicinandoci più che mai alla scoperta dei misteri più profondi e duraturi del Sole». Per proteggersi dalle temperature estreme della corona solare più alta (oltre i 550.000 gradi Celsius) la sonda è dotata di uno scudo termico in schiuma di carbonio, progettato per resistere a temperature fino a 1.600 gradi Celsius, salvaguardando gli strumenti scientifici.
«È un evento unico essere riusciti a portare un veicolo spaziale così vicino al Sole», ha aggiunto John Wirzburger, ingegnere dei sistemi di missione della sonda. «Questa è una sfida che la comunità scientifica spaziale voleva affrontare fin dal 1958 e ha impiegato decenni per far progredire la tecnologia necessaria». Attraversando la corona, la sonda raccoglie dati cruciali per comprendere il suo elevato calore, tracciare l'origine del vento solare e scoprire come le particelle vengono accelerate a velocità prossime a quella della luce. «I dati sono fondamentali per la comunità scientifica perché ci offrono un nuovo punto di osservazione», ha spiegato Kelly Korreck, scienziato NASA. «Ottenendo informazioni di prima mano su ciò che accade nell'atmosfera solare, Parker Solar Probe ha rivoluzionato la nostra comprensione del Sole».. I prossimi sorvoli. Le precedenti fasi della missione hanno già portato importanti scoperte, come la conformazione "rugosa" del confine esterno della corona e l'individuazione dell'origine delle strutture a zig-zag nel vento solare, chiamate "switchback", prodotte da inversioni di polarità del campo magnetico del vento solare.
Oltre allo studio del Sole, la sonda ha fornito nuove informazioni sul sistema solare interno, documentando le emissioni radio di Venere e realizzando la prima immagine completa del suo anello di polvere orbitale. La sonda ha comunicato di essere al sicuro, ma presto trasmetterà i dati raccolti durante questo storico passaggio. «I dati che arriveranno dalla navicella spaziale saranno informazioni inedite su un luogo in cui noi, come umanità, non siamo mai stati», ha affermato Joe Westlake, direttore della Heliophysics Division della NASA. I prossimi avvicinamenti ravvicinati al Sole sono previsti per il 22 marzo e il 19 giugno 2025..