La sonda Kosmos 482 è caduta sulla Terra, ma per ora non si sa però dove si trova

  • Postato il 10 maggio 2025
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Potrebbe essere caduta in un’area imprecisata dell’Europa Settentrionale la sonda allora sovietica Kosmos 482 che nel 1972 venne lanciata nello spazio per raggiungere Venere. Da allora, per oltre 50 anni, la sonda non è mai riuscita a lasciare l’orbita terrestre (causa guasto) fino ad oggi, 10 maggio, quando, intorno alle 8.05 ora italiana, sarebbe avvenuto il suo rientro incontrollato sulla Terra secondo i calcoli della task force del Consorzio Europeo Space Surveillance and Tracking (Eu-Sst). Secondo gli analisti il satellite avrebbe raggiunto una velocità d’impatto pari a circa 65-70 metri al secondo, ovvero 242 chilometri orari.

Secondo l’agenzia spaziale russa Roskosmos però, l’impatto della sonda sarebbe avvenuto nell’Oceano Indiano. A quanto monitorato dal Sistema di allerta automatica dall’agenzia per le situazioni di pericolo nello spazio vicino alla Terra, il veicolo sarebbe rientrato nell’atmosfera alle 8.24 italiane, in una zona a 560 chilometri a Est dell’Isola Andamana Centrale, una delle 3 principali isole dell’arcipelago delle Isole Andamane, nella parte meridionale del Golfo del Bengala. La caduta dunque sarebbe avvenuta nell’Oceano Indiano, a ovest di Jakarta. A quanto comunicato dagli specialisti sul loro canale Telegram “la sonda è penetrata negli strati densi dell’atmosfera terrestre alle 9:24 ora di Mosca”.

Il percorso del rientro è stato monitorato anche dalla rete dei sensori europei, inclusi quelli italiani ubicati in Emilia-Romagna, Sardegna e Basilicata. L’ultimo passaggio sull’Italia è stato segnalato dalla Sardegna intorno alle 5 italiane: la sonda sfrecciava a 28mila chilometri orari sopra la zona tirrenica. L’ultima traiettoria in assoluto sarebbe stata invece osservata dalla Germania, ore 8.05, da uno dei sensori della rete dell’Eu-Sst: per avere conferma della caduta si è atteso un successivo passaggio sulla Germania, passaggio che però non è avvenuto. È stato questo il segno che la caduta era avvenuta, sebbene ancora non sia nota la zona su cui si trova la sonda. Un’ulteriore ipotesi sul luogo della caduta della sonda proviene invece dalla Us Space Force, secondo cui il rientro sarebbe avvenuto fra le 7.20 e le 7.55 sull’Oceano Pacifico. A comunicarlo è un post pubblicato su X dall’astronomo americano Jonathan McDowell secondo cui la nuova stima “non è ovviamente coerente con i rapporti dell’Esa e di Roskosmos”.

L’ultimo potenziale passaggio del satellite sull’Italia è essere stato fotografato dall’astrofisico Gianluca Masi, responsabile scientifico del Virtual Telescope, che afferma “La ripresa è stata ottenuta da Roma poco prima dell’alba: si notano la costellazione di Cefeo e, sulla sinistra, la Stella Polare”. Il relitto spaziale “appare come una traccia che entra nell’immagine dall’alto, puntando poi verso l’angolo in basso a destra”.

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