La sonda Blue Ghost atterra sulla Luna. A bordo c'è anche un po' d'Italia

  • Postato il 2 marzo 2025
  • Di Agi.it
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La sonda Blue Ghost atterra sulla Luna. A bordo c'è anche un po' d'Italia

AGI - La sonda spaziale Blue Ghost è atterrata sulla Luna per analizzare con dieci strumenti il sottosuolo, la superficie e l'atmosfera del satellite, nell'ambito del programma Artemis della Nasa, che mira a stabilire una presenza umana permanente entro la fine del decennio. Tra le varie strumentazioni a bordo, in tutto 10, c'è anche il cosiddetto LuGre, Lunar GNSS Receiver Experiment, un ricevitore sviluppato in Italia da Qascom per conto dell'Agenzia Spaziale Italiana con la collaborazione della NASA e il supporto scientifico del Politecnico di Torino. Un'ora prima dell'atterraggio, la navicella spaziale ha eseguito un'accensione di inserimento in orbita di discesa, consentendo un avvicinamento controllato al sito di atterraggio nel Mare Crisium, sul lato vicino della Luna.

Dopo un viaggio durato più di sei settimane dal suo lancio in Florida, avvenuto il 15 gennaio, il lander della compagnia americana Firefly Aerospace ha completato il 24 febbraio la sua manovra finale di inserimento nell'orbita lunare bassa. I dieci strumenti della Nasa a bordo della sonda sono arrivati in condizioni ottimali e sono pronti a studiare le proprietà della regolite lunare, le caratteristiche geofisiche e l'interazione tra il vento solare e la magnetosfera terrestre. 

 

 

I prossimi giorni saranno cruciali per la missione Blue Ghost 1, poichè gli strumenti raccoglieranno dati preziosi sull'ambiente lunare per aprire la strada al ritorno dell'uomo sulla Luna e all'esplorazione dello spazio profondo. Il LuGre italiano, che è già riuscito a tracciare i segnali del Global Navigation Satellite System (GNSS) a una distanza record di 246.000 miglia (circa 400 chilometri) durante il suo viaggio, dimostrando la fattibilità dell'utilizzo di costellazioni satellitari terrestri come GPS e Galileo per la navigazione sulla Luna, tenterà di stabilire un nuovo record: la prima ricezione di segnali GNSS sulla superficie lunare.

D'altro canto, il telescopio Lunar Environment Heliospheric X-ray Imager (LEXI) è in funzione da poco dopo il lancio e ha accumulato più di 50 ore di funzionamento per la calibrazione e la preparazione. LEXI cattura immagini dell'interazione tra la magnetosfera terrestre e il vento solare, fornendo dati preziosi sulla meteorologia spaziale. Dalla superficie lunare inizierà a raccogliere dati e immagini fondamentali per la ricerca scientifica. Tra gli altri strumenti a bordo c'è il Regolith Adherence Characterization (RAC), che valuterà il modo in cui la polvere lunare aderisce a diversi materiali, informazioni cruciali per la progettazione di future attrezzature e tute spaziali.

La sonda spaziale LISTER (Lunar Instrumentation for Subsurface Thermal Exploration with Rapidity) misurerà il flusso di calore dall'interno della Luna, fornendo informazioni sulla sua struttura termica. Con il traguardo odierno, Firefly Aerospace e la Nasa hanno dimostrato un'evoluzione della tecnologia di atterraggio lunare per aprire la strada a future missioni con equipaggio e all'esplorazione sostenuta del satellite naturale della Terra. La missione rappresenta inoltre un passo avanti per il programma Artemis della NASA, volto a garantire una presenza permanente sulla Luna e a favorire la collaborazione tra pubblico e privato per l'esplorazione spaziale. In totale, la missione, parte del programma Commercial Lunar Payload Services (CLPS) della NASA, durerà circa 60 giorni, compreso il transito sulla Luna e le operazioni sulla superficie lunare.

 

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Agi.it

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