La solitudine di Jannik Sinner senza Laila Hasanovic e i suoi, da numero 2 ATP. Il bacio di Anna Kalinskaya ciclo chiuso

  • Postato il 8 settembre 2025
  • Di Virgilio.it
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In un anno tutto può cambiare. Ed è legittimo, anche se sei Jannik Sinner e occupi la posizione numero 1 della classifica ATP che l’avversario, Carlos Alcaraz, si è già preso. In dodici mesi, meno per lo spagnolo, l’egemonia del campione azzurro si è consolidata ma senza riuscire ad arrestare il piano di risalita di Alcaraz, che ha battuto nella finale 2025 degli Us Open Sinner incassando quei punti necessari al sorpasso. Sovrapporre le immagini di ieri sera a quelle del 2024, suscita una certa malinconia alleggerita dalla consapevolezza che Alcaraz ha studiato a tavolino questa progressione, che non ha conosciuto ostacoli.

Ha abbracciato allenatore, il padre, ha trionfato a modo suo. Jannik, invece, si è occupato nelle congetture, nelle riflessioni che denotano la distanza anche di temperamento tra i due e quanto sia incline all’analisi, anche all’autocritica. Ieri, non c’era Anna Kalinskaya ma neanche Laila Hasanovic, che si è mostrata in semifinale e sui social dove le immagini di New York aveva lasciato intuire la sua presenza.

Il bacio tra Sinner e Anna Kalinskaya agli Us Open 2024

Il bacio ormai iconografico che Anna Kalinskaya e Sinner si scambiarono poco dopo la vittoria degli Us Open 2024 era un sigillo su una stagione perfetta, esemplare che aveva donato a Jannik quel sogno iperbolico per lui bambino: diventare numero 1 e vincere. In tribuna c’erano i suoi allenatori, il manager che lo segue ovunque, si era già consumato di fatto il caso Clostebol e Seal e gli altri applaudivano, punto dopo punto, un campione all’apparenza invincibile.

L’abbraccio e il bacio con Anna, dopo le polemiche e anche le critiche per aver rinunciato alle Olimpiadi di Parigi complice una tonsillite, i social che si erano rivoltati contro la sospettata Kalinskaya, come se fosse rea di una qualche responsabilità. Premesse diverse. Ma la testa era probabilmente di un vincente, di un tennista talmente focalizzato da non sentirsi sotto pressione allora.

Il bacio Sinner-Kalinskaya

La progressione di Alcaraz nel 2025 contro Sinner

E poi l’evidenza dei fatti, della presenza di un Alcaraz protagonista però non con la fantasia, i colpi e anche la forma atletica che abbiamo ammirato da Parigi (Roland Garros) in avanti. A Londra ha perso sull’erba, ammettendo la superiorità di Jannik a Wimbledon su quella superficie che pure non era la prediletta dell’azzurro e, soprattutto, dopo l’uscita di scena poco prima a Halle.

Ma Carlito ha imparato, a 22 anni, come può sul cemento superare Sinner e anche i suoi parziali limiti: servizio, angolazioni, capacità di sottrarsi al gioco del rivale e imporre il proprio, senza scivolare nei ritmi che non gli consentono di chiudere a modo suo. Le statistiche parlano in modo eloquente, basta controllare le finali dei tornei del Grande Slam nell’anno in corso e gli scontri diretti del 2025.

La tribuna senza Laila Hasanovic

In tribuna ieri, per Sinner c’era Lindsey Vonn, sua estimatrice e compagna di sciate, non i genitori (forse troppo occupati nel seguire l’albergo di famiglia a Sesto, Haus Sinner) mentre la sua fidanzata, Laila Hasanovic, si è oscurata anche alle telecamere. In un parallelo inevitabile lo scorso anno abbiamo intercettato nella stessa tribuna dietro ai coach Darren Cahill, Simone Vagnozzi e lo storico manager proprio lei, Anna Kalinskaya.

Contro Alcaraz, nella finalissima 2025 con in palio assegno e vetta del ranking, della modella danese non vi è traccia apparente pur ammettendo che potesse essere una scelta, una strategia per non creare presupposti di tensione o divagazioni.

Eppure le sue stories sono state puntuali, inevitabile considerarle. Dopo Venezia, i social sono divenuti una sorta di diario di viaggio che non ha tralasciato nulla: dal red carpet al compianto Giorgio Armani, che le ha dato un’opportunità professionale assoluta, le strade di New York e l’annuncio di un nuovo, notevole, incarico professionale legato a un profumo prodotto da un brand celebre.

Laila Hasanovic a Venezia

La finale senza familiari e fidanzata

Difficile credere che non vi sia traccia alcuna di Hasanovic, oltre allo sfondo dello smartphone e le telecamere in campo di qualche giorno fa, nel corso della finalissima che ha segnato una cesura innegabile per Sinner. Anna Kalinskaya, nel giro di questi mesi, non ha ancora trovato la sua forma perfetta e ha perso quella luce tennistica che la aveva portata a ridosso della Top 10 femminile.

Oggi occupa una posizione relativa bassa, al di sotto del suo potenziale, e non si incrocia con Sinner con la medesima facilità che avevamo riscontrato nel mentre della sua relazione. D’altronde così è. Da quel bacio che valeva come una conferma e aveva reso pubblico una componente strettamente privata del campione altoatesino, in 12 mesi si è tornati al silenzio e all’impostazione di due vite (e carriere) parallele con i rispettivi crucci.

L’incognita dell’incertezza che da qui a fine stagione riserveranno i prossimi tornei, adesso più che mai segnato da un dualismo che non ammette interferenze, Alcaraz versus Sinner.

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Virgilio.it

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