La solitudine di Bagnaia: unico pilota Ducati in crisi, rischio rottura. E se Pecco andasse via, in Gresini?
- Postato il 15 settembre 2025
- Di Virgilio.it
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Il doppio zero in casa non era previsto. Non era a calendario. Eppure è successo. Non è la prima volta, rischia di non essere l’ultima. In senso di delusione totale. Francesco Bagnaia continua a percorrere una sorta di Miglio Verde, tanto per fare una citazione cinematografica. Estrema ma calzante se si osservano i risultati di Pecco. In parabola assolutamente negativa, anche lontani dagli standard di inizio stagione dove seppur sconfitto dai fratelli Marquez era regolarmente a podio.
Una crisi senza fine che rischia di mettere a serio rischio, se non l’ha già fatto i rapporti con la Ducati. La pazienza in esaurimento, concetto richiamato sia dal pilota che da Gigi Dall’Igna è un segnale di allarme di un rapporto che si sta incrinando e che potrebbe aprire a scenari vari, forse strade separate. Ma dove, con chi?
- Pecco, una caduta che fa male dentro una crisi infinita
- Pecco peggiore Ducati in pista
- Cronologia di un burnout, colpa di Marquez
- La pazienza finita, Bagnaia via da Ducati?
- E se Bagnaia andasse in Gresini?
Pecco, una caduta che fa male dentro una crisi infinita
Doveva essere la gara della svolta. Non lo è stata, anzi. Di male in peggio Bagnaia. Nemmeno Misano ha fatto il “miracolo” con il calore dei tifosi, del clan di Rossi, dell’Academy e quant’altro. Quante volte arrivando in un circuito si è sperato, ci si è augurato di ritrovare il Pecco delle ultime stagioni, vincente e veloce. Ed invece poi tra sabato e domenica la delusione cocente.
Nemmeno mitigata dalla gara lunga. E sì che finora Bagnaia era stato sempre lento tra venerdì e sabato, Sprint compresa, da sempre il suo tallone d’Achille anche nelle annate vincenti. Ma poi la domenica c’era la trasformazione, il passo, la risalita, la rimonta. Era stato così anche in Ungheria e Barcellona. Due week end iniziati male, malissimo, addirittura col 21° posto in qualifica al Montmelò. Ma poi finiti in crescendo, con tanto di ottimismo per aver creduto di aver trovato la soluzione giusta, il forcellone, le pinze dei freni.
Pecco peggiore Ducati in pista
Niente di tutto questo a Misano. Bagnaia è stato mediocre per tutto il fine settimana. Galleggiando nella top ten, mai un guizzo, mai un giro veloce che facesse credere che potesse centrare la prima fila, il podio. Lontano dagli standard, lontano dalle stesse Ducati.
Ci sta di non riuscire a stare al passo con Marc Marquez e un Bezzecchi così ma Pecco oramai è la peggiore Ducati in pista. In qualifica solo Aldeguer ha fatto peggio di lui ma nella Sprint gli è finito davanti e lo stava tallonando anche in gara prima della caduta. Difficile parlare di crisi Ducati visto che nell’ordine d’arrivo di Misano ci sono ben 5 Desmosedici nelle prime sei posizioni. L’unico a faticare è proprio Pecco.
Cronologia di un burnout, colpa di Marquez
Nè Bagnaia, nè Ducati riescono a capire il perchè di questo “malessere” tra Pecco e la sua moto. Una situazione che è peggiorata nel corso della stagione. Incredibile come fino a Jerez, quinta gara del campionato, Bagnaia avesse conquistato una vittoria, l’unica finora, ad Austin (complice una caduta di Marquez che era in testa) e tanti podi alle spalle dei fratelli spagnoli. Da Le Mans in poi solo brutti risultati con qualche podio qua e là per finire con il poker deprimente Austria, Ungheria, Barcellona e Misano con risultati infimi per Pecco: ottavo, nono, settimo e ritirato per non parlare delle Sprint mai a punti.
L’impressione è che Bagnaia nel cercare di stare nei tempi e nei ritmi di Marquez abbia cercato soluzioni, magari anche estreme sulla sua GP25, già di per se lontana dai suoi standard di guida, e si sia perso. Con lui tutta la Ducati. Perchè quando vai per tentativi finisci in una sorta di ginepraio di opzioni e varianti che una volta vanno bene e un’altra volta no.
La pazienza finita, Bagnaia via da Ducati?
Non si spiega il perchè un pilota vincente come Bagnaia, due mondiali e un terzo sfiorato per pochi punti lo scorso anno, sia finito in una spirale del genere. Certo la concorrenza interna di Marquez, fortemente e poi ben voluto da tutti in casa Ducati. Ma c’è grande differenza tra un Pecco non vincente ma a podio e un Pecco che lotta per stare a malapena in top ten mangiando la polvere prima degli avversari e poi della ghiaia a bordo pista.
Anche il presentarsi in ritardo all’incontro con la stampa e i media dopo la caduta in gara è un segnale di nervosismo. Ci sta il lungo briefing con i tecnici, ci sta la delusione ma ci sono onori e oneri nell’essere campione, tale non solo quando si vince.
E poi ci sono quelle due parole “pazienza finita” ripetute prima da Bagnaia al sabato poi da Gigi Dall’Igna la domenica. Riferite alla situazione in generale, certo. Ma il malumore serpeggia sempre di più. Il rischio che qualcosa si rompa, se non si sia già rotto tra Ducati e Bagnaia è palese così come le difficoltà del pilota a emergere dalla crisi. Non è da escludersi un addio ma a questo punto tutte le caselle per il 2026 sono occupare.
E se Bagnaia andasse in Gresini?
Un pilota come Bagnaia sul mercato piloti farebbe certo saltare il banco. Come successo lo scorso anno con Jorge Martin in uscita da Ducati dopo la promozione di Marquez nel team ufficiale. Honda e Yamaha ci farebbero anche un pensierino ma i tempi sono strettissimi se non esauriti. E il rischio ancora peggiore è di una convivenza forzata aspettando il 2026.
Poi ci sono le “storie”, i corsi e ricorsi storici. Nessuna trattativa, sia chiaro. Ma una riflessione. Negli ultimi due anni il Team Gresini ha rimesso a lucido prima Marc Marquez e poi il fratello Alex riportandoli al top dopo qualche annata non facile in Honda. L’aria più “familiare” della scuderia di Nadia Padovani potrebbe davvero far bene a Pecco che certo, perderebbe lo status di pilota ufficiale ma magari potrebbe ritrovare se stesso.