La sindaca di Rovigo posta una foto di Charlie Kirk e una frase di Giacomo Matteotti. Il Pd: “Evitare sovrapposizioni e strumentalizzazioni”

  • Postato il 18 settembre 2025
  • Politica
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Il post non si presta a interpretazioni contraddittorie. La foto di Charlie Kirk, assieme alla moglie e ai due figli, è sovrastata dalla scritta: “Charlie Kirk 10 settembre 2025”. Il ritratto di una famiglia felice, prima di essere sconvolta dalla brutale uccisione del giovane esponente politico repubblicano durante un comizio in una università statunitense. Nella parte inferiore della fotografia, la citazione di una frase di Giacomo Matteotti con la data 10 giugno 1924, il giorno in cui venne rapito da una squadraccia fascista e ucciso a Roma perché oppositore del regime di Benito Mussolini: “Uccidete me, ma l’idea che è in me non la ucciderete mai”. La pubblicazione del post sui social da parte della sindaca di Rovigo, Valeria Cittadin, sindacalista della Cisl, ha creato un diluvio di polemiche politiche. L’accostamento tra la vittima americana e il parlamentare socialista, a distanza di 100 anni, accomunati nella stessa sorte è apparso antistorico e di lettura politica propagandistica, nella terra dove il parlamentare vittima del fascismo era nato nel 1885.

In un altro post la sindaca critica la decisione di due esponenti dell’opposizione in consiglio comunale che sono usciti dall’aula quando è stato chiesto dal capogruppo della Lega, Riccardo Ruggero, di osservare un minuto di silenzio in memoria di Kirk. La sindaca scrive: “La violenza politica va condannata sempre, senza ‘se’ e senza ‘ma’. Non esistono morti di serie A e morti di serie B quando si tratta di libertà di pensiero, valori e diritti fondamentali. Fa ancora più male constatare che, a minimizzare o tacere, siano proprio coloro che si fanno grandi a celebrare Giacomo Matteotti, nostro illustre conterraneo, ucciso per le proprie idee… e anche questa volta, come spesso accade, c’è di mezzo ‘Bella ciao’”.

Di fronte alle polemiche, Cittadin ha aggiunto: “Non ho paragonato Kirk a Matteotti, ho solo preso in considerazione il fatto di venire uccisi perché si pensa in modo diverso. Questo è grave e pericoloso, è la peggiore intolleranza. Era un uomo che salvaguardava il suo credo, la cultura, la fede, i valori della famiglia. Non è vero che era omofobo. Ciò che diceva va ascoltato, non strumentalizzato e travisato”. Alla difesa di Kirk, ha replicato il capogruppo comunale del Pd, Diego Crivellari: “Il delitto è un fatto orribile, avvenuto in un’università, un fatto da condannare fermamente che deve farci riflettere. Il valore della persona e della vita sono il fondamento di ogni democrazia, anche minimizzare la violenza è pericoloso. D’altra parte eviterei di sovrapporre o strumentalizzare pagine così diverse per il tempo in cui sono accadute e per quello che hanno rappresentato”.

Ricordando Matteotti, aggiunge che “la sua è una memoria sacra per la nostra nazione e principalmente per un territorio come il nostro, poiché ha sacrificato la sua esistenza per un ideale che si chiama socialismo, per l’emancipazione dei contadini per la libertà e l’uguaglianza contro un regime autoritario che ci stava tragicamente affermando in Italia”. Un diluvio di commenti sui social al post della sindaca, in maggioranza di critica. Tra i più teneri, il consiglio di trovare un “social media manager” che la aiuti a evitare uscite così imbarazzanti e provocatorie.

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