La siccità cambia tutto, i dromedari sostituiscono le mucche: producono più latte ed è più nutriente

  • Postato il 6 novembre 2025
  • Cronaca
  • Di Blitz
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Nel Kenya settentrionale i cambiamenti climatici stanno trasformando radicalmente la vita delle popolazioni pastorali. Le siccità sempre più frequenti e devastanti hanno costretto le autorità a varare un piano di adattamento che prevede la progressiva sostituzione dei bovini con i dromedari. Gli animali tradizionalmente allevati, infatti, non riescono più a sopravvivere alla scarsità d’acqua e di pascoli. Il latte dei camelidi, secondo uno studio dell’Università di Meru, possiede proprietà molto simili a quelle del latte umano e rappresenta oggi una fonte preziosa di nutrimento per le comunità rurali.

I dromedari, capaci di resistere per giorni senza bere e di alimentarsi con erba secca, garantiscono un sostegno vitale anche nelle fasi più critiche. Il piano di sicurezza alimentare del governo mira a far sì che ogni famiglia possieda almeno un animale per raggiungere un minimo di autosufficienza.

“Non abbiamo più bovini”: la testimonianza degli allevatori

La storia di Chapan Lolpusike, allevatore della contea di Samburu, racconta meglio di ogni altra i cambiamenti in corso: “Non abbiamo più bovini a casa – ha spiegato l’uomo, che appartiene a un gruppo etnico seminomade –. Adesso alleviamo solo dromedari”. Lolpusike ha perso tutta la sua piccola mandria durante la peggiore siccità degli ultimi quarant’anni, causata dalle scarse piogge tra il 2021 e il 2022. Oggi, i camelidi non solo resistono al clima torrido ma producono fino a sei volte più latte rispetto alle mucche, permettendo alle famiglie di nutrirsi meglio e in modo più costante.

Un altro abitante, James Lolpusike, amministratore di una manyatta, conferma la tendenza: “Se la siccità persiste, i bovini scompariranno, a differenza dei cammelli che li sostituiranno”.

I dromedari, una soluzione sostenibile ma non definitiva

Dal 2015, anno di avvio del piano governativo, sono stati distribuiti circa 5.000 dromedari somali, più grandi e produttivi delle specie locali. Solo nell’ultimo anno ne sono stati assegnati un migliaio, un incremento che testimonia l’urgenza della crisi. Oggi i dromedari forniscono fino al 50% del fabbisogno nutrizionale nelle comunità del Nord del Kenya, e le mungiture possono avvenire anche cinque volte al giorno. “E i bambini godono di una salute migliore”, fa notare ancora Lolpusike.

Tuttavia, il successo dei camelidi non elimina i rischi futuri: la scarsità d’acqua continua a minacciare anche loro. “Abbiamo in ogni caso bisogno di più acqua – sottolinea l’allevatore all’Afp –. Nell’attesa, preghiamo che la situazione non peggiori”.

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Blitz

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