La sfida di Grillo: "Si rivoti". Conte: "Pronti, ma no ai boicottaggi"
- Postato il 25 novembre 2024
- Di Agi.it
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La sfida di Grillo: "Si rivoti". Conte: "Pronti, ma no ai boicottaggi"
AGI - Il silenzio, poi la fiammata di Beppe Grillo. Quindi la risposta di Giuseppe Conte. Il giorno successivo all'assemblea costituente del M5s prende vita nel tardo pomeriggio. Grillo non parla direttamente, ma l'indiscrezione fa il giro dei siti nel giro di pochi minuti. Il cofondatore del Movimento stavolta si manifesta attraverso le carte bollate. Non il solito, criptico, messaggio in bottiglia recapitato tramite il Blog. Nemmeno uno 'stato' di WhatsApp a sfondo 'religioso', come quello che è piombato durante lo svolgimento di 'Nova' nella giornata di ieri. Stavolta Grillo dà una notizia, confermata da fonti M5s e dal suo entourage. Il Garante ha mosso il primo pedone sulla scacchiera e ha inoltrato ufficialmente ai Cinque Stelle la richiesta della ripetizione delle votazioni dell'assemblea costituente. Una su tutte: quella che elimina il suo ruolo.
A stretto giro risponde Conte. Lo fa con un post sui social, in cui raccoglie la sfida del cofondatore. L'ex premier parla di "un estremo tentativo di sabotaggio", avviato invocando una "clausola feudale". Grillo - scrive il leader del M5s - "è passato dalla democrazia diretta al 'qui comando io'". E ancora: "Potremmo contestare questa vecchia clausola, retaggio del passato e vincere con le nostre buone ragioni un contenzioso legale. Ma dobbiamo occuparci del Paese reale, a cui noi del Movimento vogliamo offrire soluzioni e battaglie da vincere, non capricci e beghe personali del fondatore. Il ruolo dell'azzeccagarbugli lo lascio quindi a Grillo".
Quindi il guanto di sfida: "Noi preferiamo ancora e sempre la democrazia, la partecipazione, la vostra libertà di scelta. Per questo, dateci qualche giorno, e torneremo a votare sulla rete i quesiti sullo Statuto impugnati da Grillo. Avanti, ancora, insieme". Tra pochi giorni, dunque, andrà in scena il secondo round sul filo del quorum. Con 'l'Elevato' che potrebbe personalizzare ancora di più lo scontro, invitando apertamente gli attivisti a disertare la consultazione, con l'obiettivo di vanificare cosi' la soglia della maggioranza assoluta, necessaria per validare il voto.
Una mossa, quella di Grillo, che era stata in qualche modo anticipata da alcuni 'grillini' durante la giornata. A farsi sentire era stato l'ex ministro Danilo Toninelli, nel suo consueto spazio su Radio Cusano Campus. Il volto storico del M5s aveva invitato i "delusi da questo scempio a non disiscriversi, perché quando verrà rifatta la votazione, la vostra iscrizione farà quorum, farà numero". "Il leone è ferito, ovviamente, ma ha anche molte altre zampate da dare. Il 30% di quelli che ha votato contro l'eliminazione del garante non voterà più", aveva aggiunto Toninelli, riferito a Grillo.
Infine la stoccata più vibrante: "Il proprietario del simbolo è Beppe Grillo e intenterà un'azione legale. Impugnerà tutto quanto, verrà sospeso tutto quanto e di conseguenza Conte sarà costretto a fare il suo partito, la costolina del Partito Democratico, per soddisfare l'appetito una decina di soggetti che vogliono il quarto e quinto mandato. Potrà seppellire in maniera dignitosa una storia gloriosa che invece è stata infangata da un infame umano". Ma il primo a 'profetizzare' il colpo di Grillo era stato l'ex deputato Marco Bella, in prima fila tra i contestatori anti-Conte sabato, durante l'apertura dei lavori di 'Nova'.
"Non c'è il quorum sullo Statuto", la convinzione di Bella. "Se prendiamo come esempio il quesito 'eliminare il ruolo del garante' - il ragionamento dell'ex parlamentare - sono solo 54.452. Quorum raggiunto di circa 10.000 voti? Attenzione: no. I voti favorevoli all'eliminazione del Garante, cioè Beppe Grillo, la persona che il movimento lo ha fondato e ha permesso a tutti questi tizi di occupare le loro comode poltrone, sono solo 34.438. Insomma, se il quorum è stato raggiunto solo grazie ai 15.840 che hanno votato no e i 4.174 che si sono astenuti e sono stati conteggiati nel quorum. Se una metà non avessero partecipato al voto, non ci sarebbe stato alcun quorum". Dopo qualche ora, Grillo ha fatto la sua prima mossa. Che potrebbe non essere l'ultima.
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