La Roma che vola è la rivincita di Gasperini

  • Postato il 24 novembre 2025
  • Di Panorama
  • 1 Visualizzazioni

L’immagine che meglio rende la partenza sparata della Roma in campionato, primo posto in classifica a un terzo della stagione davanti a squadre costruite per andare più forte dei giallorossi, è certamente quella del calabrone che non potrebbe volare ma non lo sa e, dunque, vola lo stesso. La Roma non è strutturata per stare davanti a tutte, non ha l’attacco di Inter e Napoli e nemmeno il centrocampo del Milan. Manca degli esterni dati in dotazione a Chivu e la difesa è composta da giocatori che un anno fa di questi tempi apparivano fragili e perforabili.

Tutto vero, eppure la Roma corre velocissima e comincia a pensare di poter costruire su questa sua anomalia una stagione piena di sogni e soddisfazioni. La guida l’uomo che per una vita si è sentito dire di non essere adatto alle grandi piazze e si è sentito rinfacciare il fallimento sulla panchina dell’Inter, come se Bergamo e l’Atalanta portati sul tetto d’Europa non contassero nulla.

Gasperini si è preso la Roma in meno di tre mesi

La Roma che corre a ritmi da scudetto è, prima di tutto, la rivincita del Gasp. Ha ereditato una squadra rivitalizzata da Claudio Ranieri, ma frustrata nella rincorsa alla Champions League svanita all’ultimo minuto dell’ultima giornata. Non ha avuto il mercato che chiedeva, non l’esterno necessario per riprodurre le trame atalantine e nemmeno l’attaccante da venti gol almeno da cui parte ogni sua costruzione. Si è dovuto accontentare e ci ha messo la faccia quando la piazza ribolliva, facendo sue potenzialità e difficoltà di un club alle prese con i paletti della Uefa.

Si è messo a bottega e ha lavorato duro, restituendo ai romani e romanisti tutto con gli interessi. Gli infortuni? Si va oltre. Attaccanti che non segnano e ciclicamente finiscono in infermeria? Nessun problema. A Cremona si è inventato Baldanzi, 170 centimetri d’altezza e 68 chilogrammi di peso, centravanti di manovra per liberare spazio agli assaltatori del centrocampo. Ha vinto, dunque ha avuto ragione lui ancora una volta.

E’ cresciuto, Gasperini, solo che in molti erano convinti che fuori da Bergamo avrebbe ritrovato le difficoltà di dieci anni fa e ora osservano sorpresi la sua parabola. Carattere spigoloso sempre, poco incline a fare sconti a calciatori e arbitri (il rosso di Cremona è stata un’ingenuità che gli toglierà la panchina con il Napoli), ma anche capace di straordinario adattamento alla realtà circostante.

La Roma e lo scudetto virtuale dell’anno 2025

La Roma è da scudetto? Probabilmente no, a meno che la quota del tricolore non si abbassi intorno a zona 80 punti. Ma nell’impatto del Gasp su Roma poco conta ed avendo firmato per un progetto triennale, nel quale i Friedkin prima o poi potranno dargli anche tutti gli strumenti necessari, va seguito con attenzione. Partendo da una certezza: esistesse il titolo di squadra dell’anno solare, per il 2025 la Roma se lo sarebbe già aggiudicato a mani basse. Ranieri e Gasperini sono a quota 76 punti (32 partite), gli altri inseguono: +10 sul Napoli, +11 sull’Inter, +15 sul Milan e addirittura +18 sulla Juventus.

Dovesse riuscire a mettere insieme autunno, inverno e primavera nel corretto ordine cronologico significa viaggiare a una media con proiezione quota 90. Scudetto. La verità è che la Roma non potrebbe volare ma non lo sa e, così, continua a farlo spinta da ali di entusiasmo e competenza.

Autore
Panorama

Potrebbero anche piacerti