La rinascita di Notre-Dame: un dono per la Scienza
- Postato il 11 dicembre 2024
- Di Focus.it
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Il 7 dicembre 2024, accompagnata dai solenni rintocchi della sua più importante campana e dai battiti sulle sue porte del bastone pastorale dell'Arcivescovo di Parigi, la cattedrale di Notre-Dame ha riaperto i battenti, dopo oltre 5 anni di lavori. Per il mondo dell'arte e per la storia della Francia e dell'Europa intera si è trattato di una rinascita, dopo l'incendio del 15 aprile 2019 che aveva parzialmente devastato il monumento gotico simbolo del Medioevo.
Ma la resurrezione di Notre-Dame è stata un evento di grande importanza anche per la Scienza. Al restauro della cattedrale hanno infatti contribuito collaborazioni internazionali, che hanno sfruttato l'occasione del recupero del monumento per raccogliere dati in studi sulle tecniche architettoniche, le scienze dei materiali, la storia del clima e la salute.. Buon esempio. Come ha riferito a Science Livio De Luca, direttore di ricerca al Centro Nazionale della Ricerca Scientifica francese, il connubio di forze e saperi di 175 scienziati di decine di istituzioni che hanno messo a disposizione le loro competenze per il recupero di Notre-Dame, ha creato «un modello per studiare altri siti-patrimonio dell'Umanità, in particolare quelli che affrontano sfide complesse di conservazione». «L'effetto a catena di questo lavoro si estenderà molto oltre Notre-Dame», afferma lo scienziato.. Ricostruzione storica. Dall'analisi dei 10.000 frammenti carbonizzati del tetto e delle capriate di sostegno della cattedrale, un team di scienziati del Laboratorio di Ricerca sui Monumenti storici francese e del Museo Nazionale di Storia Naturale di Parigi è riuscito a risalire alla composizione minerale del legno usato per la massiccia struttura in quercia di Notre-Dame, chiamata "la foresta" per la quantità di alberi usati per costruirla (1300 querce).
Il rapporto tra gli isotopi stronzio-88 e stronzio-86 e il livello di calcio e magnesio assorbiti dalle piante nel terreno ha permesso di rintracciare un'area di centinaia di km attorno a Parigi dove era stato inizialmente reperito il legname per la costruzione, nel 1163 d.C.. Il restauro della cattedrale ha richiesto l'utilizzo di oltre 1500 querce con lo stesso profilo minerale di quelle originali, lavorate con tecniche simili a quelle medievali.. Il tempo che fu. Ma dai pezzi carbonizzati i ricercatori hanno tratto informazioni importanti anche sul clima dell'Europa del Medioevo. Studiando come erano cambiati, nella cellulosa del legno, due isotopi che indicano le fluttuazioni di temperatura e umidità, il carbonio-13 e l'ossigeno-18, due scienziate dell'Università Paris-Saclay sono riuscite a ricostruire l'andamento delle condizioni climatiche di un arco di tempo di 200 anni, tra 980 e 1180 d.C..
Hanno scoperto che, in un periodo in cui l'Europa medievale era caratterizzata da un caldo anomalo, l'area di Parigi non aveva avuto temperature altrettanto alte. Ora si sta cercando di capire l'origine di questa differenza.. Resistenza allo stress. L'idea di non perdere, insieme ai detriti della cattedrale incendiata, anche le preziose informazioni che questi pezzi contenevano ha caratterizzato anche un altro studio, su decine di pietre a forma di cuneo recuperate dalla volta di Notre-Dame, crollata sopra la navata. Stéphane Morel, ingegnere meccanico dell'Università di Bordeaux, ha studiato la loro tolleranza alle sollecitazioni meccaniche, e fatto sì che le nuove pietre usate nella volta ne avessero una simile.. Incendi e salute. Altri gruppi di ricerca hanno studiato gli effetti sulla salute delle sostanze tossiche diffuse dall'incendio di Notre-Dame. Come riportato su Science, quel 15 aprile 2019, 285 tonnellate di rivestimento di piombo tossico si sono fuse a temperature superiori a 1000 °C, e una tonnellata di piombo si è propagato sotto forma di aerosol su alcune aree di Parigi.
L'esposizione a piombo è tossica, e nei bambini sotto i 5 anni particolarmente pericolosa per le sue conseguenze sul neurosviluppo. Nel 2021, l'Agenzia sanitaria regionale dell'Ile-de-France ha però stabilito che, fortunatamente, l'evento non aveva determinato un aumento delle concentrazioni di piombo nel sangue di 1222 bambini residenti nelle zone a rischio e testati per il contaminante.. Monumento virtuale. Un altro traguardo scientifico di cui godremo per molto tempo è la realizzazione di un gemello digitale di Notre-Dame, un avatar della cattedrale realizzato dal Digital Data Group di Livio De Luca con il Ministero della Cultura francese, che include più di 1 milione di foto e 5000 scansioni 3D di ogni particolare del monumento.
Il modello, «un ecosistema digitale che rappresenta sia l'oggetto tangibile sia la conoscenza in evoluzione che lo circonda», contiene anche i dati generati negli studi scientifici nati attorno alla rinascita della cattedrale, e sarà messo a disposizione della comunità scientifica internazionale a partire dal 2025, nella speranza che possa innescare una catena virtuosa di sapere, e contribuire al progresso e alla tutela della conservazione del patrimonio..