La reazione dell’Unione Europea ai dazi di Trump

  • Postato il 3 aprile 2025
  • Di Panorama
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I dazi al 20% all’Unione europea, annunciati mercoledì da Donald Trump, hanno scosso notevolmente Bruxelles.

«Stiamo già ultimando un primo pacchetto di contromisure in risposta alle tariffe sull’acciaio. E ora ci stiamo preparando per ulteriori contromisure, per proteggere i nostri interessi e le nostre attività se i negoziati falliscono», ha dichiarato il capo della Commissione europea, Ursula von der Leyen, mentre si trovava in visita a Samarcanda. «Osserveremo attentamente anche gli effetti indiretti che queste tariffe potrebbero avere, perché non possiamo assorbire la sovracapacità globale né accetteremo il dumping sul nostro mercato», ha proseguito.

«Le tariffe ingiustificate inevitabilmente si ritorcono contro. Agiremo in modo calmo, attentamente graduale e unitario, mentre calibriamo la nostra risposta, pur lasciando tempo adeguato per i colloqui. Ma non resteremo inerti, se non saremo in grado di raggiungere un accordo equo. Parlerò con i miei omologhi statunitensi domani», ha nel frattempo affermato il commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic.

In tutto questo, il premier spagnolo, Pedro Sanchez, ha accusato Trump di aver provocato una «crisi ingiusta e ingiustificata», mentre il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha definito la mossa del presidente americano «fondamentalmente sbagliata». «Siamo pronti a reagire. La nostra opzione preferita è ovviamente negoziare un accordo. Non vogliamo barriere commerciali crescenti. Non vogliamo una guerra commerciale. Se questo fallisce, l’Ue è pronta con contromisure. E siamo una grande potenza commerciale a livello globale», ha inoltre dichiarato il primo ministro svedese Ulf Kristersson.

Dal canto suo, Emmanuel Macron sembra intenzionato a promuovere la linea dura nei confronti degli Stati Uniti. Ha definito i dazi “brutali e infondati”, sostenendo che l’Unione europea dovrebbe reagire “settore per settore”. «Nulla può essere escluso», ha precisato. Secondo Bloomberg News, il presidente francese ha anche chiesto che le aziende europee interrompano i loro investimenti negli Usa. Un approccio, quello dell’inquilino dell’Eliseo, piuttosto lontano dalla posizione di Giorgia Meloni che, pur definendo le tariffe “sbagliate”, sta esortando a evitare di assumere un atteggiamento improntato al muro contro muro. La linea promossa da Palazzo Chigi è infatti quella di salvaguardare il più possibile le relazioni transatlantiche, esortando le istituzioni europee a capire quali sono i dossier su cui Trump vuole aprire dei negoziati.

Il futuro della risposta europea dipenderà quindi da quale approccio alla fine prevarrà. Se vincerà la Meloni, Bruxelles intavolerà trattative per cercare di ricomporre le fratture con la Casa Bianca. Se a imporsi sarà invece Macron, l’Ue opterà per il muro contro muro. Una strategia, quest’ultima, che si rivelerebbe tutt’altro che saggia. Il rischio non è soltanto quello di aggravare i danni economici, ma anche di condannare l’intera Unione europea a un’ulteriore irrilevanza geopolitica.

Autore
Panorama

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