La pruna dei frati di Terranova
- Postato il 19 luglio 2025
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Il Quotidiano del Sud
La pruna dei frati di Terranova
A Terranova nella Piana di Gioia Tauro, una grande cena in piazza dove protagonista è la Pruna dei frati, prodotto Slow Food
Il 2 agosto a Terranova nella Piana di Gioia Tauro il Comune organizza una grande cena in piazza dove protagonista è la Pruna dei frati. Un prodotto unico che merita di essere raccontato e scoperto.
Presidio Slow food è una varietà tradizionale di susina del territorio pre-aspromontano nella parte più alta del bacino del fiume Marro. Si tratta in particolare di un ecotipo selezionato nel ‘500 dai monaci benedettini celestini presenti nei conventi dell’antico Ducato di Terranova. Ne parlava nel 1691 Padre Giovanni Fiore da Cropani che, nel suo libro “Della Calabria illustrata”, le cita come «quelle dette di frati, quali sono molto nobili, e delicate».
LA PRUNA DEI FRATI: UNA PIANTA FORTE E RESISTENTE
Come ci spiega Domenico Molina: «La pruna dei monaci è una pianta forte, resistente rustica che non ha problemi a radicare e cresce bene nelle aree più scoscese e soprattutto non è attaccata da malattie gravi». I frutti hanno buccia sottile, di colore verde-giallastro e leggermente rosso-violetto quando è matura; sono di pezzatura media e di forma allungata, coperti di un consistente strato di pruina, dolcissimi e aromatici, con un retrogusto leggermente acidulo. La polpa è soda, poco succosa e si stacca bene dal nocciolo.
«Non ci sono terreni dedicate solo a questa pianta – spiega Molina – ma la troviamo insieme ad altre coltivazioni: negli oliveti, negli agrumeti, negli orti, lungo i confini delle proprietà».
La maturazione è molto concentrata e quindi occorre raccoglierle velocemente, al mattino presto, facendo molta attenzione a non intaccare lo strato di pruina che altrimenti le esporrebbe al deperimento. Il periodo di raccolta è luglio e agosto. Molina in questi giorni di mattina presto si reca a controllare le sue piante «sono quasi mature, massimo una settimana e si fa la raccolta».
COME SI CONSUMA LA PRUNA DEI FRATI DI TERRANOVA
Si consuma prevalentemente fresca ma è ottima anche essiccata al sole oppure trasformata in confetture. La pruna dei frati si è conservata nel tempo, benché in frutteti promiscui, grazie agli anziani agricoltori che hanno tramandato le pratiche di coltivazione e moltiplicazione. «Ora grazie anche al Presidio slow food, stiamo cercando, coinvolgendo alcuni agricoltori, a preservare questa cultivar». Molina indica l’obiettivo, quello di «non farla scomparire e poi di riuscire a farla gustare, a farla conoscere a più persone possibili, perché è un frutto veramente squisito.
È una pianta che si adatta, non è industriale ma veramente rustica, richiede poco e dà dei frutti meravigliosi».
Per far conoscere questo frutto unico è stato coinvolto anche lo chef Filippo Cogliandro in questi giorni alle prese con il menu che verrà servito alla cena del 2 agosto. «Sono stato contattato dal sindaco – racconta Cogliandro – mi è venuto a trovare con i suoi collaboratori e mi ha detto “lei fa un lavoro di comunicazione davvero importante sul nostro territorio, ma soprattutto lo fa in ambito nazionale, vorremmo che ci aiutasse a raccontare cos’è la pugna di Terranova-San Polinunio e la valorizzasse attraverso una serie di piatti”, e io ho accettato volentieri».
LA CENA IN PIAZZA
«L’esperienza della cena – dice lo chef – si ripete per il terzo anno consecutivo e credo che in questo periodo siamo riusciti a raccontare la prugna come mai si era fatto». Tra gli ospiti della serata anche Carmelo Martino, barteden che è stato anche campione d’Italia, che ha realizzato un cocktail, dove la polpa della pruna di Terranova è la protagonista. «Quest’anno lo riproporremo, visto il successo dell’anno scorso e visto la necessità di cominciare a dare un’identità a un cocktail con la prugna di Terranova». Cogliandro ci racconta la cena «è prevista per 200 persone, si parte dall’antipasto con un crostino con ricotta fumicata e composta di prugna di Terranova, un’insalata di finocchio, arancia e prugna di Terranova fresca con una vinaigrette al bergamotto (un prodotto meraviglio che fa da traino).
In questo tris di antipasti ci sarà anche un involtino di melanzana grigliata con un caprino e prugna caramellata. Per il primo abbiamo scelto di fare gli gnocchi di patate, lo gnocco lo scendi in acqua e quando sale su è pronto, pertanto ci permette di poter andare avanti anche in maniera abbastanza veloce, ed è semplicissimo, burro salva, prugna di Terranova e cipolla rossa de Tropea. Chiuderemo, con un bicchierino di crema di ricotta aspromontana con prugna di Terranova caramellata e un crumble alle mandorle».
Cogliandro è affascinato da questo territorio e da questo prodotto che ti fa innamorare e «ha quasi la forma di un cuoricino».
(con la collaborazione di Slow food Calabria)