La protesta a Barcellona contro il turismo di massa, pistole ad acqua e fumogeni davanti agli hotel
- Postato il 16 giugno 2025
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- Di Blitz
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Come già accaduto nel 2024, e ad aprile di quest’anno, molti manifestanti sono tornati in piazza a Barcellona per protestare contro l’impatto crescente del turismo di massa sulle comunità locali. La protesta, organizzata dall’Assemblea de Barris pel Decreixement Turístic (Assemblea dei Quartieri per la Decrescita del Turismo), si è svolta anche in altre città spagnole, tra cui Ibiza, Malaga, Palma di Maiorca, San Sebastián e Granada.
Pistole ad acqua e fumogeni
Diversi manifestanti, con azioni simboliche, si sono riversati in strada spruzzando la polizia con pistole ad acqua, accendendo fumogeni colorati, limitando con il nastro gli ingressi agli hotel e facendo esplodere bombe fumogene nei pressi di alcuni negozi di lusso come Louis Vuitton. Per chi protesta, il cosiddetto “iperturismo” è la principale causa di una pesante crisi immobiliare, segnata dalla proliferazione di appartamenti affittati ai turisti che ridurrebbe l’offerta degli alloggi per i residenti, facendo in questo modo salire i prezzi.
Gli attivisti sostengono dunque che il turismo stia facendo aumentare i prezzi delle abitazioni, danneggiando quindi l’ambiente e allontanando i residenti. “Abbiamo bisogno di un turismo responsabile. Non il turismo di massa, ma un turismo che rispetti la salute, il lavoro, la dignità e chi lavora in questo settore. Il turismo di massa ci porta solo povertà”, ha dichiarato una donna presente durante la manifestazione. Nello specifico, Barcellona si è impegnata a chiudere tutti i 10mila appartamenti turistici della città entro il 2028, mentre le autorità nazionali stanno prendendo provvedimenti contro Airbnb.
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