La pressione alta provoca un declino cognitivo: cosa puoi fare per evitarlo prima che sia tardi
- Postato il 16 luglio 2025
- Lifestyle
- Di Blitz
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Attenzione alla pressione alta che provoca un declino cognitivo: tutti i dettagli e le curiosità che lasciano senza parole
Un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica Hypertension ha messo in luce un legame significativo tra la pressione arteriosa elevata e il declino cognitivo negli adulti di mezza età e anziani. I ricercatori hanno evidenziato come il controllo tempestivo e costante della pressione alta possa rappresentare una strategia fondamentale per preservare la salute cerebrale e prevenire la progressione verso malattie neurodegenerative.
L’indagine, condotta su una popolazione di oltre 5.000 soggetti seguiti per un periodo superiore a dieci anni, ha dimostrato che gli individui con valori di pressione arteriosa sistolica superiori a 130 mmHg presentano un rischio maggiore di sviluppare deficit cognitivi, in particolare nelle aree della memoria e dell’attenzione. I dati hanno confermato che l’ipertensione cronica favorisce alterazioni della microcircolazione cerebrale, causando un deterioramento progressivo delle capacità intellettive.
Gli scienziati sottolineano che il danno vascolare indotto dall’ipertensione non si limita al cuore e ai vasi periferici, ma coinvolge anche il sistema nervoso centrale, accelerando fenomeni di atrofia cerebrale e compromettendo la plasticità neuronale. Questo meccanismo spiega il nesso tra pressione alta non controllata e la maggiore incidenza di malattie come l’Alzheimer e altri tipi di demenza.
Strategie per prevenire il declino cognitivo associato all’ipertensione
Per arginare questa emergenza sanitaria, gli esperti consigliano un monitoraggio regolare della pressione arteriosa, soprattutto dopo i 40 anni, e l’adozione di stili di vita salutari. Tra le raccomandazioni più efficaci figurano:
- Dieta equilibrata ricca di frutta, verdura e povera di sale e grassi saturi;
- Attività fisica regolare, che migliora la circolazione sanguigna e riduce lo stress ossidativo;
- Controllo del peso e riduzione del consumo di alcol e tabacco;
- In caso di necessità, l’assunzione di farmaci antipertensivi prescritti dal medico per mantenere la pressione entro limiti ottimali.

Inoltre, la ricerca ha evidenziato come l’intervento precoce, anche in assenza di sintomi evidenti, possa rallentare o addirittura prevenire il deterioramento cognitivo, migliorando la qualità della vita a lungo termine.
La consapevolezza e la prevenzione rappresentano dunque strumenti chiave per contrastare efficacemente gli effetti negativi dell’ipertensione sulla funzione cerebrale. Gli specialisti invitano la popolazione a non sottovalutare l’importanza del controllo pressorio, riconoscendo in questa pratica una vera e propria misura di tutela della salute mentale e fisica.
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