La presenza di un minore non impedisce lo sfratto da una casa occupata, la sentenza della Cassazione
- Postato il 15 settembre 2025
- Cronaca
- Di Blitz
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La Corte di Cassazione ha stabilito che la presenza di minori o persone fragili non può impedire l’esecuzione di uno sfratto quando l’immobile è stato occupato abusivamente. I giudici supremi hanno dato infatti ragione a una proprietaria di Firenze, che ha atteso cinque anni per rientrare in possesso di un suo capannone di circa 700 metri quadrati, occupato da una trentina di persone dal novembre 2013. Secondo la Cassazione occorre “riaffermare la legalità violata”, tutelando al tempo stesso i soggetti deboli coinvolti, ma ricordando che, una volta emesso un provvedimento di sgombero, le pubbliche amministrazioni sono tenute a eseguirlo “in tempi ragionevoli”.
Nel caso specifico, la liberazione dell’immobile era stata fissata per marzo 2015 ma subì continui rinvii, sia per l’opposizione degli occupanti sia per la presenza di minori e disabili. Solo nell’aprile 2018 gli occupanti lasciarono il capannone, dopo che il Comune aveva messo a disposizione soluzioni abitative alternative. Il ritardo ha comportato alla proprietaria una perdita economica significativa, poiché intendeva ristrutturare e affittare il bene. Per questo i ministeri competenti sono stati condannati a un risarcimento, ridotto in Cassazione a 183mila euro. Gli ermellini hanno precisato che le problematiche sociali legate all’emergenza abitativa non possono gravare sui privati, ma restano di competenza dello Stato.
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