“La posizione dello stand non mi piace”. E la galleria francese rinuncia a partecipare alla super fiera d’arte Art Basel

  • Postato il 23 aprile 2025
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Anche alla gigante delle fiere Art Basel si può dire di no. Deve averlo pensato, con un certo coraggio, la nota galleria francese Air de Paris, che ha appena annunciato di essersi ritirata dalla prossima edizione di Basilea di giugno 2025. A causare la decisione di non partecipare alla fiera, nonostante un rapporto più che ventennale, sarebbe stato lo spostamento di posizione per lo stand da sempre occupato, deciso unilateralmente (o per meglio dire, a questo punto, imposto) dall’organizzazione e considerato penalizzante dalla galleria.

Air de Paris non parteciperà ad Art Basel 2025

Pur essendo dunque stata ammessa nuovamente ad Art Basel a Basilea, fiera a cui Air de Paris partecipa in effetti sin dal 1999, la galleria di Romainville ha opposto così il suo “gran rifiuto” alla manifestazione e ha comunicato che, alle nuove condizioni imposte, preferisce ritirarsi dall’edizione 2025. A non essere stata digerita sarebbe stata la nuova posizione dello stand assegnata da Art Basel ad Air de Paris, da questa interpretata come una “retrocessione” rispetto al passato. Dal 2001, infatti, e ancora nel 2023 e 2024, la galleria è sempre stata nella prima fila del secondo piano della Messe Basel, allo stand L2, giusto di fronte alle scale mobili che conducono collezionisti e visitatori al piano superiore. Una posizione privilegiata, con traffico e visibilità immediati nel percorso, guadagnata in anni di lavoro e partecipazione in fiera, che Air de Paris non ha mai saltato dal 1999. Per il 2025 l’organizzazione della fiera avrebbe invece deciso che la nuova collocazione sarebbe stata, invece, alla seconda fila, sempre del piano superiore, allo stand N3.

Ora, sebbene la questione possa sembrare di lana caprina ai non addetti ai lavori, sarà bene chiarire che la geografia dei booth alle fiere di questo livello non è affatto uno scherzo, perché in ballo ci sono soldi e vendite e contatti. Tanto è vero che di solito le gallerie di una certa levatura restano piuttosto ferme ai loro posti negli anni, con numeri di stand invariati e “indirizzi” ormai noti, riconoscibili e facilmente rintracciabili da chi di dovere. Oltre che parlanti e rivelatori di equilibri e potere. Di rendite, letteralmente, “di posizione”.

Art Basel Paris. Courtesy Art Basel
Art Basel Paris. Courtesy Art Basel

Geografie e gerarchie del mercato dell’arte alle fiere

In nessun luogo la gerarchia del mondo delle gallerie è più evidente che nella pianta di una fiera d’arte”, ha commentato la faccenda, infatti, tra gli altri, l’esperto di mercato Magnus Resch. Sottolineando in modo efficace che uno spostamento di stand non è solo ciò che sembra. E il ritiro di Air de Paris, proprio per questa ragione, diventa una dichiarazione di intenti più ampia e la volontà di sottrarsi a un meccanismo che rischia di essere irrimediabilmente penalizzante. Oltre a suonare, evidentemente, come una “retrocessione” nella reputazione di cui la galleria gode presso la fiera Art Basel.

Le condizioni di questo cambiamento sono state definite dai cofondatori di Air de Paris, Florence Bonnefous ed Edouard Merino, “brutali e ingiuste”, in una lettera online inviata in prima battuta alla newsletter Provence Global e poi ripresa da ARTnews, dove i due continuano: “Ci sembra un gioco da pazzi al quale non vogliamo partecipare, o uno di potere che non vogliamo sostenere”. Da parte sua, la fiera ha commentato l’accaduto ribadendo che tutto è previsto dal regolamento e che ogni eventualità del genere si può verificare “nell’interesse di tutti gli espositori”, oltre che nell’ottica di un impianto curatoriale e dell’esperienza generale dei visitatori.

Il gran rifiuto della galleria Air de Paris a partecipare ad Art Basel 2025

Pur comprendendo le ragioni della fiera, dicono invece da Air de Paris, anche un eventuale riposizionamento andava di certo gestito diversamente, e ogni cambiamento avrebbe dovuto essere implementato “mantenendo inalterati rispetto e onestà per clienti e collaboratori di lunga data”, proprio come è la galleria parigina per Art Basel.

Al di là poi di valutazioni discrezionali, è abbastanza oggettivo che il posizionamento di un espositore in fiera sia, come dicevamo, segnaletico di uno status, di una certa reputazione, di un profilo, oltre a costituire una leva in grado di agevolare o meno, anche solo da un punto di vista logistico, le vendite. In un combinato di informazioni, influenza, interessi a cui non si può rinunciare, né tantomeno forse così all’improvviso, con un eventuale cambio di posto, mentre restano invariati, e molto, troppo alti forse, in questo caso, i costi di partecipazione. Tanto da portare un’importante galleria come Air de Paris a dire di no ad Art Basel, ovvero alla fiera più importante del mondo.

Cristina Masturzo

L’articolo "“La posizione dello stand non mi piace”. E la galleria francese rinuncia a partecipare alla super fiera d’arte Art Basel" è apparso per la prima volta su Artribune®.

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Artribune

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