La polmonite bilaterale del Papa: di cosa si tratta e come curarla
- Postato il 19 febbraio 2025
- Di Panorama
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La polmonite bilaterale del Papa: di cosa si tratta e come curarla
La polmonite bilaterale che affligge Papa Francesco è una patologia grave, non semplice da curare e soprattutto ha bisogno -per non lasciare pericolosi strascichi- di lunghe terapie ospedaliere e di molto riposo. Il quadro clinico, definito “complesso” anche nei comunicati stampa volutamente criptici, racconta di una serie di complicazioni polmonari che hanno preso il via inizialmente con una bronchite su base infettiva, per poi arrivare a una “infezione polimicrobica” e infine ieri sera a una polmonite bilaterale: termine che ci rimanda prepotentemente con la memoria ai tempi del Covid.
Il Pontefice del resto era da settimane visibilmente sofferente: apparso più volte in affanno, con una fastidiosa dispnea che gli procurava fiato corto impedendogli di leggere i suoi discorsi, affetto da una bronchite che faticava a guarire, e gonfio in viso per i farmaci a base di cortisone assunti ultimamente. L’infezione si è quindi andata a innestare in una situazione già molto delicata; oltre ad avere 88 anni, Papa Francesco è anche privo un lobo polmonare, esattamente quello superiore del polmone destro, asportatogli quando era giovane dopo una grave influenza, e inoltre la terapia cortisonica causa anche immunocompressione: questa situazione non fa altro che accentuare la sua fragilità, rendendo il processo di cura molto più complicato. «Al di là di quanto viene detto palesemente nei comunicati che ci aggiornano sulla salute del Pontefice» spiega il professor Fabrizio Pregliasco, direttore Sanitario dell’IRCCS Ospedale Galeazzi - Sant'Ambrogio di Milano «Ciò che si intravede fra le righe è che ogni giorno che passa si scende giù di un gradino verso una maggiore severità del quadro clinico e quindi della situazione generale del paziente. Probabilmente si è verificata un’infezione virale iniziale, che potrebbe essere stata un’influenza, un virus respiratorio sinciziale, lui non è stato a riposo e non si è cautelato -anzi, ha partecipato al giubileo delle Forze Armate rimanendo per ore al freddo in Piazza San Pietro- e da lì in poi gli eventi sono precipitati».
Polmonite bilaterale: cosa è e come si cura
Riguardo alla polmonite bilaterale, si tratta di una delle complicazioni più gravi in cui è possibile incorrere dopo un’infezione alle vie respiratorie. «In questo tipo di patologia, alcune parti del polmone non funzionano più» continua Pregliasco. «I lobi polmonari nelle radiografie appaiono completamente bianchi (e non “a vetro smerigliato” come nelle polmoniti interstiziali del Covid) e non riescono ad assolvere al loro compito: non essendoci più quindi un adeguato scambio gassoso si può andare incontro anche al peggioramento di altri apparati». Proprio per questo solo poche ore fa l’ufficio di comunicazione del Vaticano si è precipitato a specificare il fatto che “il cuore regge bene”, non riuscendo comunque a placare le preoccupazioni. Anche perché le terapie per la cura di una polmonite bilaterale sono lunghe e complesse, specialmente in tempi di antibiotico-resistenza come quelli che stiamo vivendo. Inoltre, sappiamo che il Papa è stato appunto vittima di un’infezione “polimicrobica” e questo apre il campo ad altre problematiche. «La prassi consolidata per centrare le cure giuste è quella di eseguire un antibiogramma per capire quale antibiotico possa avere la massima efficacia» spiega ancora il professore. «Dopodiché la terapia va modulata, ovviamente assieme a quella cortisonica. Proprio per questo motivo, ogni giorno viene rivista e si valuta se aggiungere altre componenti terapeutiche. La cura per una grave polmonite dovrebbe comunque durare almeno 10 giorni. La degenza non sarà breve, a mio parere, e la ripresa potrebbe essere molto lunga». Anche perché, proprio nel comunicato di ieri, martedì 18 febbraio, è stato specificato che alla terapia antibiotica e a quella a base di cortisone ne è stata affiancata un'altra, sulla quale non sono stati rivelati dettagli: potrebbe trattarsi di una terapia antivirale, o anche di immunoglobuline per aiutare un paziente con difese immunitarie molto basse.
Polmoniti molto diffuse in tutta Italia: ospedali in sofferenza
Quello che è certo è che questo inverno 2024-2025 sta portando in dote all'Italia un grande numero di bronchiti e polmoniti spesso anche così gravi dal dover ricorrere alle cure ospedaliere, proprio come successo a Papa Francesco. Molte polmoniti sono conseguenze del picco influenzale che sembrerebbe essere appena passato: quest'anno finora sono oltre 9,8 milioni gli italiani che hanno contratto il virus, contro i 14,6 milioni dell'anno scorso (conteggiati però a fine stagione). La concomitante circolazione anche di altri virus come quello sinciziale, il SarsCoV2 e anche metapneumovirus stanno però impattando in maniera forte soprattutto su anziani, malati cronici e immunocompromessi, aumentando la possibilità di complicazioni e quindi polmoniti che conducono a improvvisi peggioramenti. Proprio queste problematiche stanno affliggendo in maniera importante i Pronto Soccorso degli ospedali: con lunghe attese per i ricoveri e pazienti costretti ad attendere per giorni in barella la disponibilità di un posto letto nei reparti di degenza.
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