La piattaforma di criptovalute Coinbase colpita da un attacco hacker
- Postato il 16 maggio 2025
- Economia
- Di Il Fatto Quotidiano
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Anche Coinbase è stata hackerata. La più importante piattaforma al mondo per il trading di criptovalute ha informato giovedì scorso la Sec (l’autorità statunitense che vigila sui mercati, ndr) di aver subito un attacco informatico. La società californiana prevede che ciò le causerà un danno fino a 400 milioni di dollari. I pirati informatici sono riuscita a violare i dati di quello che Coinbase definisce “un piccolo insieme” dei suoi clienti, circa l’1%.
L’azienda afferma che il servizio Coinbase Prime, che custodisce le criptovalute per gli emittenti di ETF e fornisce servizi per investitori istituzionali, non è stato coinvolto nell’attacco. L’incidente ha provocato uno scivolone del titolo in borsa, comunque recuperato in fretta, a pochi giorni dal suo ingresso nell’indice S&P che raggruppa le 500 aziende statunitensi a maggior capitalizzazione.
Lo scorso 11 maggio la società ha ricevuto un’e-mail da mittente sconosciuto che quale sosteneva di essere in possesso di informazioni su alcuni clienti. Coinbase si è rifiutata di pagare il riscatto di 20 milioni chiesto dagli hacker e ha, invece, stanziato analoga somma come ricompensa a chi fornisce informazioni sugli hacker. A quanto si apprende, per ottenere le informazioni, i pirati informatici hanno corrotto alcuni collaboratori e dipendenti della societò che operavano fuori dagli STati Uniti, principalmente in India. Tra le informazioni di cui gli hacker sono venuti in possesso ci sono nomi, date di nascita, indirizzi, nazionalità, numeri di documenti d’identità, dati bancari, cronologia degli account e saldi.
L’Information Commissioner’s Office del Regno Unito, che regola e vigila sul modo in cui le aziende trattano i dati dei clienti, ha ricevuto una segnalazione sull’incidente dalla filiale locale di Coinbase e sta “valutando le informazioni fornite”. L’autorità può emettere sanzioni fino al 4% del fatturato annuo globale di un’azienda in caso di gravi violazioni delle leggi sulla protezione dei dati.
Il danno per la società sembra però essere soprattutto reputazionale e dimostra come anche le piattaforme di “vertice” siano potenzialmente vulnerabili.”Si tratta di una violazione grave, la quantità di informazioni personali condivise è impressionante”, ha dichiarato a Bloomberg Mike Dudas, managing partner di 6MV, società di web3. La sicurezza rimane una sfida per l’intero settore delle criptovalute. Lo scorso febbraio, Bybit ha rivelato un attacco hacker che ha sottratto circa 1,5 miliardi di dollari in token digitali, il più grande furto di criptovalute di tutti i tempi. Nell’intero 2024 i fondi rubati tramite attacchi hacker alle piattaforme di criptovaluta hanno raggiunto i 2,2 miliardi di dollari.
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