La paura per il gomito, l’incubo quarti, Shelton “on fire”: le 5 incognite di Sinner a Wimbledon e quei precedenti che fanno ben sperare

  • Postato il 9 luglio 2025
  • Tennis
  • Di Il Fatto Quotidiano
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L’incognita gomito, una prestazione non convincente agli ottavi e l’incubo quarti di finale per Sinner. La consapevolezza di avere un’occasione unica, la conseguente pressione e un gioco su erba che diventa sempre più interessante per Shelton. Quello tra il numero uno al mondo e l’americano è un quarto di finale a Wimbledon (orario e dove vedere gli italiani in tv) e già di per sé è un match che non si vive come gli altri. Ma questo ha ancora un’importanza maggiore. Perché intorno alla sfida ci sono mille sfumature e mille dubbi. Fisici, di personalità, di tenuta mentale.

1 – Sinner e l’incognita gomito

Mille sfumature, dicevamo. Partiamo dalla più importante: il gomito di Jannik Sinner. Perché è l’argomento centrale delle discussioni tennistiche da quella caduta nel primo game della sfida contro Dimitrov, poi vinta a causa dell’infortunio del bulgaro che conduceva 2-0. “Fa male”, ha dichiarato Sinner nel post gara. Intorno alle 11 italiane di martedì ha effettuato una risonanza e c’è attesa per l’esito. Anche se da Londra filtra che non ci sarà nessuna comunicazione in giornata. L’italiano aveva prenotato un campo per allenarsi alle 17 italiane, ma ha poi cancellato la seduta. Precauzione o segnale forte?

2 – I timori dopo il match contro Dimitrov

E quindi Sinner come ha vissuto la vigilia? Sicuramente pensando al gomito, preoccupandosi di non sforzarlo troppo e non peggiorare la situazione, chiaro. Ma anche riflettendo sugli errori nella sfida contro Dimitrov. Perché il problema al braccio c’è, è reale ed è anche una giustificazione. Perché Dimitrov ha tirato fuori la prestazione da top 3 che offre a fasi alterne ed è giusto dargli i meriti. Ma è anche vero che nei primi due set Sinner non è stato brillantissimo, anzi. Poco incisivo con il diritto, lento nei movimenti e a volte con timing errato sui colpi (strano per chi come lui ne ha fatto un punto di forza). Ha iniziato meglio il terzo set, con l’antidolorifico che stava cominciano a fare effetto: questo fa ben sperare. Ma serve una svolta tecnica e di ritmo, perché Shelton è uno che non ha lasciato scampo a nessuno da quel punto di vista in questo Wimbledon. Lo sa bene Sonego.

3 – L’incubo quarti di finale

Poi c’è l’aspetto psicologico. Da quando Sinner è diventato “grande” negli slam – dal 2022 – ha perso due volte su tre ai quarti di finale dello slam londinese. Nel 2022 perse contro Djokovic per 3-2 dopo esser stato sopra 2-0. Nel 2023 vinse contro Safiullin, ma poi uscì in semifinale contro Djokovic. E l’anno scorso invece perse contro Medvedev da favorito. Statisticamente, per Sinner, è questo il turno più complicato.

4- Come sta Ben Shelton

Dall’altra parte c’è un avversario che non è uno qualsiasi. Ben Shelton sta infatti stupendo tutti per il suo tennis su erba. Un solo set perso (contro Sonego), poi solo vittorie convincenti anche se contro avversari non proprio qualitativamente validissimi. Ciò che però sappiamo è che è in uno stato di forma importante, sia fisico che psicologico, e ha una varietà di gioco che può impensierire Sinner. Ma c’è un “ma” da non sottovalutare. Shelton starà inevitabilmente pensando al problema al gomito dell’avversario. E un Sinner a mezzo servizio significa maggior pressione per lui nel suo primo quarto di finale in carriera a Wimbledon. Di semifinali slam però ne ha già giocate due: US Open 2023 e Australian Open 2025. Vedremo se saprà reggere il peso del match, anche se – come ha dichiarato qualche giorno fa – per lui “comincia a essere normale arrivare in fondo negli Slam”.

5 – Le caratteristiche tecniche

Da un punto di vista tecnico è un tennista che può impensierire l’altoatesino: serve benissimo, ha grande varietà di colpi, esce spesso dagli scambi con dei vincenti lungolinea, ma soprattutto gioca uno slice di rovescio insidiosissimo. Da ragazzino lo usava soltanto perché non sapeva colpire di rovescio piatto. Oggi, su erba, è uno dei suoi colpi migliori, che usa spesso come preparazione alla discesa a rete. E “tirare su” la pallina dopo un colpo così basso e tagliato anche per Sinner può diventare un problema.

I precedenti tra Sinner e Shelton

Quello tra Jannik Sinner e Ben Shelton sarà il settimo incontro tra i due. Sono infatti sei i precedenti e il bilancio dice 5-1 in favore dell’italiano. L’unica sconfitta risale al primo scontro nel 2023, a Shanghai, su cemento. Da lì cinque vittorie consecutive di Sinner: sempre nel 2023 a Vienna, poi nel 2024 prima a Indian Wells su cemento, poi a Wimbledon agli ottavi (secco 3-0) e poi a Shanghai, ancora su cemento. L’unico scontro del 2025 risale a gennaio, agli Australian Open. Focalizzandoci sul precedente a Wimbledon dello scorso anno, fu una partita a senso unico: Sinner vinse 3-0 e riuscì quasi a “soffocare” Shelton, costringendolo a inseguire e dettando sempre i ritmi senza dargli possibilità di variare. Servirà però un forte dispendio fisico e di energie. E soprattutto un gomito al 100%.

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Il Fatto Quotidiano

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