La paura dei dazi e del rallentamento economico affossa Wall Street. Tesla di nuovo a picco (- 8%)

Le possibili conseguenze dei dazi di Trump fanno paura anche agli Stati Uniti. E i listini di Wall Street continuano a soffrire la situazione di profonda incertezza. Il Nasdaq scende del 3% e nelle ultime due settimane ha perso circa l’11%. L’S&P500, l’indice più importante al mondo, scende oggi di quasi il 2%, azzerando tutti i guadagni accumulati da quando Donald Trump è stato eletto. Il colosso della grande distribuzione Walmart perde quasi il 4%, il concorrente nell’e-commerce Amazon arretra del 3%. Di nuovo sprofonda Tesla, giù dell’8%, dopo i dati sulle immatricolazioni in Cina a febbraio che mostrano vendite dimezzate.

Negativi, ma con maggior moderazione, pure gli indici europei. Francoforte arretra dell’1,5%, Parigi dello 0,4%, Londra dello 0,7%. La borsa italiana segna un – 0,9%. Tra i titoli più in sofferenza quelli maggiormente esposti ai dazi e al rallentamento economico. Tra questi i gruppi siderurgici ArcelorMittal (- 4,6%) e Thyssen Krupp (- 8%), i fornitori di materiali per costruzioni Saint Gobain (- 5,8%) ed Heidelberg (-6%), Buzzi Unicem (- 6%). Soffrono i bancari, in tutta Europa. A Milano Unicredit cede il 3,7%, Banca Mps quasi il 5%, Intesa Sanpaolo il 2%, Banco BPM il 2,5%. Cambio euro-dollaro sostanzialmente invariato.

Negli Stati Uniti sono in calo i rendimenti dei titoli di Stato. Gli investitori ipotizzano che un rallentamento dell’economia potrebbe indurre la Federal Reserve ad abbassare ulteriormente i tassi. Un bond decennale paga il 4,2%, 8 punti bade meno di venerdì. Rendimenti in leggera discesa pure in Europa. Un Btp a 10 anni offre il 3,94% (- 1), l’equivalente francese il 3,53% (-2), il bund tedesco il 2,82% (- 2)

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