La papamobile di Gerusalemme ultimo regalo di Francesco ai bimbi di Gaza. Ora è un pronto soccorso itinerante
- Postato il 5 maggio 2025
- Cronaca
- Di Blitz
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Un’altra papamobile sale agli onori della cronaca, come si dice, dopo il vecchio pick-up acquistato per un viaggio pastorale in Messico e riciclato come veicolo per l’ultimo viaggio del Pontefice, quello che ha condotto il feretro di Francesco da San Pietro alla basilica di Santa Maria Maggiore per la tumulazione solenne.
Una papamobile per i bambini di Gaza
La papamobile di cui si occupano oggi le cronache è protagonista di un altro cambio di destinazione d’uso cui attribuire, secondo stile e costume bergogliani, un significato di servizio. E, politico, se al termine associamo il valore più alto.
Questa papamobile è stata trasformata in una piccola stazione sanitaria mobile per i bambini di Gaza. È quanto aveva chiesto Papa Francesco alla Caritas Gerusalemme, prima di morire.

L’auto, infatti, è stata messa a disposizione della Caritas gerosolimitana che la sta già allestendo con l’aiuto di Caritas Svezia. “Con il veicolo, saremo in grado di raggiungere i bambini che oggi non hanno accesso, nel momento in cui il sistema sanitario di Gaza è quasi completamente al collasso”, afferma Peter Brune, segretario generale di Caritas Svezia. Il veicolo sarà gestito da un autista e da medici.
In attesa dell’apertura del corridoio umanitario
Al suo interno attrezzature per la diagnosi, l’esame e il trattamento, tra cui test rapidi per le infezioni, kit di sutura, siringhe e aghi, fornitura di ossigeno, vaccini e un frigorifero per i medicinali. Quando il corridoio umanitario verso Gaza riaprirà, sarà pronto a fornire assistenza sanitaria di base ai bambini della martoriata città.
È la papamobile che Bergoglio aveva utilizzato nel suo storico viaggio in Terra Santa, nel 2014, quasi all’inizio del pontificato. Era rimasta a Betlemme come ricordo di quella visita ma anche un po’ come simbolo di pace.
Ora sarà attrezzata per portare aiuti a quella comunità di Gaza alla quale il pontefice chiamava tutti i giorni, anche quando la salute gli rendeva tutto più difficile.
“Questo veicolo rappresenta l’amore, la cura e la vicinanza dimostrati da Sua Santità per i più vulnerabili, che ha espresso durante tutta la crisi”, afferma al Sir Anton Asfar, segretario generale di Caritas Gerusalemme, che rilancia un forte appello per “un cessate il fuoco immediato e duraturo. Il nostro lavoro a Gaza è una testimonianza del nostro impegno incrollabile per la salute e il benessere della comunità, anche nelle condizioni più difficili”.
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